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Regionali Lazio, D’Amato all’Adnkronos: “Termovalorizzatore al più presto”

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(Adnkronos) – “Il termovalorizzatore va fatto e va fatto nei tempi più rapidi possibile”. Così Alessio D’Amato, ospite di Adnkronos Live con gli altri due candidati alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca e Donatella Bianchi.  

“Bisogna aiutare il sindaco Gualtieri, nella sua figura di commissario, a chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma dopo una stagione troppo lunga caratterizzata da discariche e rifiuti portati in termovalorizzatori in altri città italiane ed europee. Si tratta di un’opera decisa con procedure straordinarie da parte dello Stato come è stato per il ponte Morandi a Genova”, continua. 

“Roma va aiutata, occorre dare maggiore decoro a questa città che ospita oltre 20 milioni turisti l’anno. Il termovalorizzatore va fatto e va fatto nei tempi più rapidi possibile. Ci sono appuntamenti importanti che attendono la Capitale a partire dal prossimo Giubileo”. E’ un elemento “assolutamente dirimente” anche perché, sottolinea D’Amato, “c’è anche un tema di salute pubblica se i rifiuti giacciono troppo a lungo per le strade possono provocare danni tra gabbiani e quan’altro”. Dunque, conclude, “io sono perché quest’opera venga fatta con tutte le valutazione tecnico scientifiche del caso”.  

TPL – “Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale nel mio programma è contenuta una chiara indicazione in riferimento ad agevolazioni tariffarie per alcune fasce come gli under 25 studenti e gli over 70. Abbiamo un programma dettagliato con risorse e tempi. Nei primi 100 giorni verrà adottato questo provvedimento. Ha le necessarie coperture economiche”, spiega ancora. “E’ un chiaro segnale della volontà di sostenere alcune particolari categorie”.  

LAZIO – “Tutte le regioni hanno chiesto al governo maggiori risorse e dispiace che 1 miliardo di euro messo dal precedente governo per l’abbattimento delle liste di attesa, il governo Meloni lo abbia dato alle società di calcio…”, ha poi detto D’Amato.  

“Il Lazio esce da 10 anni di commissariamento per i disastri ereditati” dalle giunte di centrodestra. “Questo ha comportato un blocco del turn over al 90 per cento. Tutte le regioni vengono misurate per i livelli essenziali di assistenza e dal 2015 in poi, i dati sono sul sito del ministero, sono tutti in crescita. Negli ultimi due anni la media delle assunzioni nel Lazio è doppia rispetto a quella nazionale. Non che non ci siano situazioni che vanno affrontate ma vanno affrontate valorizzando il nostro sistema sanitario”.  

ELEZIONI REGIONALI – “Si vota direttamente il presidente della Regione, senza ballottaggio e gli elettori possono valutare la forza dei risultati e la credibilità del lavoro svolto. In questi anni abbiamo ridato dignità alla regione Lazio sia per quanto riguarda i temi del servizio sanitario che del contrasto alla pandemia: il Lazio è stato un modello nel contrasto al Covid in tutta Europa e io da presidente farò in modo che questo modello venga esportato in tutti i settori della vita regionale”, sottolinea D’Amato. “Io voglio fare un appello a votare. Per me il tema della partecipazione è dirimente. Ogni volta che il dato dell’astensione aumenta è una sconfitta. Chi avvantaggia o meno l’afluenza, non lo so. Quello che dico – spiega ancora – è che la partecipazione al voto è un elemento importante”. 

AUTONOMIA – “Io sono nettamente contrario al progetto di autonomia differenziata proposto dal ministro Calderoli peraltro con una modalità di applicazione, quello dei Dpcm, che tenta di esautorare la dialettica parlamentare. Andranno fatte le barricate”, spiega quindi D’Amato. 

“Ci sono due elementi totalmente sbagliati. Il primo è che si parte dalla spesa storica. Ma se la denominazione precedente era sottostimata, rischi di portartelo dietro vita natural durante. Il secondo è la fiscalità: quando tu dice che una parte della fiscalità resta sul territorio, crea situazioni di serie A e B. Se va avanti questo percorso avremo meno risorse per la sanità e differenze inaccettabile nel nostro territorio”.  

“Cosa diversa è Roma Capitale. Roma non ha un euro in più per le funzioni che svolge da Capitale del Paese. Credo che questo non sia giusto e faremo una battaglia per più risorse e più poteri a Roma Capitale”.  

PROVINCE – “L’abolizione delle province non ha portato alcun risparmio. Le province aveano alcune funzioni importanti. Ne cito due: le strade provinciali e gli edifici scolastici. Non mi sembra che con l’abolizione ci siano stati passi avanti in questi due settori”, ha spiegato ancora il candidato. 

“Io sono una persona pragmatica e le riforme vanno misurate, se hanno funzionato oppure no. Per quanto mi riguarda una discussione verso la riapertura della funzione delle province la farei, non ci vedo nulla di strano”.