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Lavoro, a marzo 22mila occupati in più. Cala disoccupazione

Adnkronos
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(Adnkronos) – A marzo 2023, rispetto al mese precedente, all’aumento degli occupati si associa la diminuzione dei disoccupati e la sostanziale stabilità degli inattivi. Lo rileva l’Istat. L’occupazione cresce (+0,1%, pari a +22mila unità) per uomini e donne, dipendenti e per tutte le classi d’età tranne quella dei 25-34enni, per cui risulta in calo. Il tasso di occupazione è stabile al 60,9% .  

Con la crescita dell’occupazione gli occupati salgono a 23 milioni 349mila. Il numero è superiore di 297mila unità rispetto a quello di marzo 2022, a seguito dell’aumento dei dipendenti permanenti e degli autonomi e a fronte di una diminuzione dei dipendenti a termine. 

Su base mensile, il tasso di occupazione e di inattività sono stabili – 60,9% e 33,8% rispettivamente – mentre quello di disoccupazione cala al 7,8%, conclude l’Istat. 

Confrontando il primo trimestre 2023 con quello precedente, si registra un incremento del numero di occupati (+0,4%, pari a +90mila unità). La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+0,6%, pari a +12mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-1,0%, pari a -125mila unità). 

L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,9 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,5 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. 

Rispetto a marzo 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,1%, pari a -106mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,2%, pari a -281mila). 

Il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a febbraio 2023, diminuisce (-1,1%, pari a -22mila unità) tra gli uomini, le donne e tra chi ha almeno 35 anni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 22,3% (-0,1 punti). Lo rileva l’Istat. 

La stabilità del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della crescita tra gli uomini e tra chi ha 50 anni o più e della diminuzione tra le donne, i 15-24enni e i 35-49enni. Il tasso di inattività rimane invariato al 33,8%.