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Ghali: “In Palestina non è guerra ma genocidio”

Adnkronos
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(Adnkronos) –
“Non sono stato invitato, forse perché parlo di Palestina, che non è proprio una guerra ma un genocidio”. A dirlo è Ghali, poche ore prima di salire sul palco del Forum di Assago commentando la sua assenza al concerto ‘Per la Pace – Live contro le guerre’, che si è tenuto il 23 ottobre scorso all’Unipol Forum. Exit, il management dell’artista, ha poi precisato che Ghali era stato invitato a partecipare “ma visto che coincideva con le prove del tour e gli impegni, non glielo abbiamo detto anche per tutelarlo, dato che sta passando un momento particolare”. Da parte di Friends&Partners, che ha organizzato il concerto per la pace, confermano che Ghali era stato invitato a prender parte alla serata.  

“Se quelli come me non splendono rimangono a rappresentarci solo quelli che invitano a Rete 4”, ha aggiunto Ghali. “C’è una frase che mi fa da fil rouge da pizza Kebab, ‘in tempi bui bisogna splendere’ – ha evidenziato l’artista di Baggio – almeno per quelli come me: se non continui a splendere la tua voce non arriva, calpesto il mio senso di colpa nel brillare in alcuni momenti ma lo devo fare per chi non può, per mia mamma che vuole che continui, i miei amici, il mio team”. 

“Il mio è un pubblico insolito, secondo me venire al concerto di questo tour risponderà alla domanda di cui sono stanco di rispondere: ‘Cos’è per te la nuova Italia?’ Basta fare un salto in questo tour per vedere cos’è per me la nuova Italia, basta guardare gli spalti, sarà il riflesso. Ormai è risaputo che sono un artista trasversale, per pubblico e generi – ha spiegato – e ai miei show non c’è quella cosa di andare in concerto e vivere un’atmosfera unica, ci sono diversi momenti”. 

“È un tour contro la paura, e cade in un momento difficile della mia vita: ho una pressione come non c’era mai stata per diversi fattori, anche per quanto è successo a mia madre (operata recentemente per un cancro, ndr). Sono a celebrare qualcosa mentre nel mondo succedono cose bruttissime, il momento è piuttosto oscuro”, ha proseguito. “In tempi bui bisogna auto alimentarsi – ha sottolineato Ghali – perché non è detto che tutti abbiamo qualcuno pronto a dargli una mano o una spinta. Credere in te stesso aiuta e il coraggio è contagioso. Noi siamo i primi a dover credere in noi stessi e a camminare quando si è consapevoli del mondo in cui siamo, dobbiamo scegliere dove stare: se affogare o surfarci sopra. Se riesci a tirare su qualcuno mentre surfi nella merda, bene. L’amore è la soluzione”.