Giovedì 21 novembre la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, in collaborazione con la Fondazione Circolo Rosselli, organizza il convegno “2024 Anno elettorale” al Campus delle Scienze sociali (ore 9.30 – Edificio D15, Aula 004, piazza Ugo di Toscana 5).
Apriranno l’evento con i saluti istituzionali la delegata all’inclusione e alla diversità Maria Paola Monaco, il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Alessandro Chiaramonte, il presidente della Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” Carlo Sorrentino e il presidente della Fondazione Circolo Rosselli Valdo Spini,
Prenderanno poi la parola Mauro Campus, docente Unifi di Storia delle Relazioni Internazionali (“Le elezioni americane e il paradosso dell’internazionalismo sovranista”); Ettore Costa, docente di Global History and Governance della Scuola Superiore Meridionale Napoli (“Il Labour di Starmer tra crisi della socialdemocrazia e crisi della Gran Bretagna”); Sorina Soare, docente dell’Ateneo fiorentino di Scienza politica (“Où sont les partis d’antan: che cosa rimane della Quinta Repubblica?”) e Matteo Miele, docente Unifi di Storia dell’Asia (“Elezioni indiane 2024: identità, geografie ed equilibri”).
Seguiranno due tavole rotonde. La prima farà il punto sui sei mesi successivi alle elezioni europee e vedrà confrontarsi gli studiosi dell’Ateneo Enrico Borghetto (docente di The European Union in the Contemporary World), Anna Bosco (docente di Politica dell’Unione Europea) e Laura Leonardi (docente di Society and Social Change in Europe). La discussione sarà presieduta da Bruna Bagnato, docente di Storia delle Relazioni Internazionali.
Nella seconda tavola rotonda, presieduta da Valdo Spini, interverranno Marilisa Palumbo (Corriere della Sera), Ferdinando Nelli Feroci (presidente dell’Istituto Affari Internazionali – IAI), Marco Tarchi (docente di Scienza politica dell’Università di Firenze) e Claudio Tito (La Repubblica).
“Oggi siamo concentrati sulle recentissime elezioni per le presidenziali americane, sicuramente le più importanti – afferma Carlo Sorrentino –. Ma il 2024 è stato uno straordinario anno elettorale, che ha visto andare al voto oltre un miliardo di persone, con risultati, peraltro, molto interessanti. Per questo, abbiamo deciso di riflettere su cosa hanno significato e potranno significare questi risultati per i Paesi in cui si è votato, ma più generalmente per le evoluzioni dei rapporti politici a livello internazionale.