di Elisabetta Failla
Il 25 novembre scorso nel Salone delle Feste della Regione Toscana si è tenuto il Premio Pinocchio, giunto quest’anno alla XIII edizione, festeggiando così il 198° anniversario del suo autore, Carlo Lorenzini in arte Collodi.
Fu un uomo poliedrico: scrittore, giornalista, ma anche patriota risorgimentale, partecipò infatti alla Prima e alla Seconda Guerra d’Indipendenza, frequentò gli intellettuali fiorentini. Lorenzini fondò e diresse alcuni giornali satirici e molto popolari come La Lente, Scaramuccia e Il Lampione, scrisse anche per La Nazione. Nel 1856 pubblicò, in occasione dell’inaugurazione della linea ferroviaria Firenze-Livorno, Un romanzo in vapore, una sorta di guida storico-umoristica per viaggiatori che percorrevano la cosiddetta Leopolda.
Nel tempo si avvicinò alla narrativa per bambini. Nel 1875 tradusse per l’editore Felice Paggi le fiabe di Charles Perrault. Il successo della pubblicazione, dal titolo I racconti delle fate, convinse l’editore ad affidare a Carlo Lorenzini libri che avrebbero dovuto da una parte appassionare i ragazzi alla narrativa e, dall’altra, fossero anche testi didattici. Nel 1877, infatti, avvenne la riforma dell’educazione del Ministro Coppino, che rese obbligatori i primi tre anni di studi elementari. Vengono pubblicati Giannettino (1877) e Minuzzolo (1878), romanzi che poi diventarono anche testi scolastici. A questi si aggiunse poi Le avventure di Pinocchio, il capolavoro di Collodi, che ha fatto, e fa, compagnia a generazioni di piccoli lettori, tanto da diventare il testo più tradotto al mondo insieme alla Bibbia e al Corano.
“C’era una volta… Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No ragazzi, avete sbagliato: c’era una volta un pezzo di legno”. Così inizia il romanzo che racconta la storia di un burattino di legno che, attraverso le sue esperienze, diventa un bambino in carne ed ossa capace di amare e pensare. Nel libro appaiono Geppetto, la Fata Turchina, Mangiafoco, il Gatto e la Volpe, il Grillo parlante che sono alcuni dei personaggi che hanno contribuito al percorso formativo di Pinocchio e alla sua trasformazione.
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E proprio a questo romanzo sono dedicati i premi della manifestazione. “Ogni anno amiamo festeggiare l’autore di uno dei pilastri della narrativa per ragazzi (e non solo), nel giorno del suo compleanno, che fu appunto il 24 novembre 1826 – ha detto la presidente Anna Iacobacci -. Mai come in questo periodo storico il monito dell’eccellente giornalista, uomo di lettere, sostenitore convinto della democrazia, può rivelarsi di aiuto per tutti noi. Viviamo un’epoca di conflitti, in cui il dialogo e il confronto che stimolano un sano utilizzo della capacità critica delle persone sembrano venire meno. Abbiamo bisogno di pace e non a caso il tema scelto per questa giornata è ‘Pinocchio e la pace’. Abbiamo bisogno di riscoprire quei valori puliti, sinceri, semplici che sono alla basa di opere letterarie immortali come quella firmata da Carlo Lorenzini. – prosegue la presidente – Opere che insegnano e che accompagnano per mano, di generazione in generazione, i lettori di tutte le età in un percorso di consapevolezza e di maturità”.
L’evento è stato presentato da Stefano Baragli ed Elena Tempestini, mentre il Professor Cosimo Ceccuti ha aperto la manifestazione con un intervento dedicato alla figura del celebre scrittore fiorentino: “Carlo Lorenzini era un patriota devoto all’insegnamento di Giuseppe Mazzini. La sua religione era il dovere, che rappresenta anche la morale de “Le avventure di Pinocchio”: il burattino diventa un ragazzo in carne ed ossa allorché compie il proprio dovere in famiglia e nella società. Se ognuno di noi facesse altrettanto, rispettando i diritti degli altri, la pace nel mondo sarebbe assicurata.”
I premiati di quest’anno sono stati: Franco Vaccari, Premio Pinocchio (Realtà e Fantasia), presidente fondatore di Rondine Cittadella della Pace; l’artigiano fiorentino Paolo Penko, Premio Mastro Geppetto (Artigianato / Impresa / Commercio); Jacopo Gori, Premio Grillo Parlante (Sapere / Scienza / Cultura / Critica), direttore Libri Trade Giunti; l’attore Renato Raimo, Premio Mangiafoco (Cinema / Spettacolo / Teatro / Televisione); la Sindaca di Firenze Sara Funaro, Premio Gatto e volpe (Ambiente); Dieter Schlenker, direttore degli Archivi Storici dell’Unione Europea, Premio Albero degli Zecchini (Economia / Finanza); Maria Grazie Giuffrida, presidente Fondazione Istituto degli Innocenti, Premio Fata Turchina (Moda / Arte / Educazione); Gianni Mercatali, esperto di Relazioni Pubbliche e Comunicazione, Premio Osteria Gambero Rosso (Ristorazione / Accoglienza / Nutrizione); l’artista Felice Limosani, Premio Paese dei Balocchi (Gioco / Divertimento / Creatività); Paolo Bacciotti, Fondazione Tommasino Bacciotti, Premio Colombo (Mecenatismo / Associazionismo); Gen. Lorenzo Falieri, Comandante della Legione Carabinieri Toscana, Premio I Carabinieri (Sicurezza / Legalità.
Un evento che ha riscosso una grande successo di pubblico. “Sono felice che ci sia stata una grandissima partecipazione – ha commentato la presidente Anna Iacobacci – vedere la sala piena di persone, di amici e di personalità mi ha fatto molto piacere perché significa che il nostro lavoro viene ogni anno sempre più apprezzato”. Intanto è già iniziata l’organizzazione sia dell’edizione 2025 che di quella del 2026, che sarà molto importante perché verrà organizzata in concomitanza dei duecento anni della nascita di questo grande autore.