Sospetto caso di febbre emorragica in Veneto. Un uomo di 55 anni di Trevignano (Treviso), rientrato di recente da un viaggio in Congo, è deceduto nella serata del 16 dicembre, per un caso sospetto di febbre emorragica. La segnalazione arriva dal Servizio Igiene Sanità Pubblica dell’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana di Treviso e sono in corso accertamenti diagnostici in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma per risalire alle origini dell’infezione.
In attesa degli accertamenti diagnostici sono state comunque attivate tempestivamente le misure di sanità pubblica previste per questi casi, in accordo con il Ministero della Salute, l’Istituto Spallanzani e l’Istituto Superiore di Sanità. È stato inoltre attivato il protocollo che dispone l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto dell’uomo e avviata la relativa sorveglianza sanitaria.
Ministero-Iss: no contatti con operatori e cure
In una nota congiunta, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità (Iss) riferiscono che “dalle prime informazioni raccolte dalla Aulss2 Veneto, il paziente non avrebbe avuto alcun contatto con personale sanitario né si sarebbe mai recato in ospedale dall’insorgenza dei sintomi fino al loro peggioramento. Non risulta che abbia seguito alcuna terapia farmacologica”.
“Sono in corso gli accertamenti da parte dell’Istituto Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e dell’Istituto superiore di sanità – informano il ministero e l’Iss – La Regione Veneto, come da protocollo, ha già attivato in forma precauzionale le necessarie misure di sorveglianza sanitaria. Si ricorda – concludono – che i precedenti casi di pazienti provenienti dal Congo (regione di Kinshasa), uno ricoverato all’ospedale di Lucca e l’altro presso l’azienda ospedaliera di Cosenza, sono guariti e sono stati dimessi”.