Meglio sul biossido d’azoto, criticità sostanzialmente invariate per le concentrazioni in atmosfera di Pm10 e Ozono: è in estrema sintesi l’aria che tira in Toscana, secondo i dati Arpat che mettono a fuoco i dati sui superamenti dei limiti di inquinanti nel 2024 arrivando a restituire un’autentica mappa dei luoghi più inquinati e delle sostanze tallone d’Achille.
Secondo quanto rilevato dalla Rete regionale di Monitoraggio della qualità dell’aria della Regione Toscana, gli indicatori annuali relativi al biossido di azoto (NO2), per il primo anno dall’inizio del monitoraggio nel 2024 hanno rispettato i limiti normativi in tutta la regione.
L’Ozono non ha rispettato il valore obiettivo per la salute della popolazione nel 40% delle stazioni della Rete regionale, confermando la criticità diffusa per il raggiungimento del target.
Il Pm10, valori e superamenti
La media annuale più elevata di concentrazione di Pm10 va per il secondo anno alla centralina Firenze-Gramsci. Per il resto il valore limite di 40 µg/m3 è stato ampiamente rispettato in tutte le stazioni della Rete regionale ma senza passi indietro.
Insomma, su questo parametro la qualità dell’aria non migliora e il calo registrato dal 2022 al 2023 ha subito nel 2024 una battuta d’arresto. Anzi: la media complessiva regionale si è nuovamente rialzata del 2,1 % ed è stata pari a 21,7 µg/m3.
Fra le zone più coinvolte dal fenomeno dei superamenti della media giornaliera figurano anche il Valdarno pisano, l’Agglomerato fiorentino e la limitrofa zona di Prato e Pistoia.