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Raccordo fantasma, Conti chiede ai magistrati di essere interrogato

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L’ex assessore regionale alle infrastrutture, trasporti e urbanistica della Toscana, Riccardo Conti, del Pd, indagato per corruzione dalla procura di Firenze sul cosiddetto ‘raccordo autostradale fantasma’ Prato-Lastra a Signa, ha chiesto ai pm Luca Turco e Giuseppina Mione di essere sentito sulla vicenda. Lo conferma il legale dell’ex assessore, avvocato Massimiliano Annetta, dicendo di aver ”rappresentato ai pm titolari dell’inchiesta la disponibilita’ di Riccardo Conti a fornire chiarimenti ai magistrati che si stanno interessando alla vicenda della bretella autostradale”. Secondo quanto appreso, gli inquirenti valuteranno se, e quando, sentire l’ex assessore indagato. Lo stesso legale ha anche confermato che verranno attivate ”indagini difensive”, in particolare ”per dimostrare che la nomina di Riccardo Conti nel cda del fondo d’investimenti F2i e’ stata del tutto trasparente”. I pm di Firenze, invece, ipotizzano che il reato di corruzione si poggi su uno scambio di favori tra Riccardo Conti e il manager Vito Gamberale, presidente e Ad di F2i: per gli inquirenti Gamberale avrebbe nominato Conti nel ‘suo’ cda, dopo la scadenza della legislatura regionale in cambio dell’aggiudicazione del project financing del progetto sulla bretella Prato-Lastra a Signa. Invece, secondo la difesa di Conti, la nomina dell’ex assessore venne fatta ‘in quota’ Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e non da Gamberale.

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