Grido d’allarme quello lanciato dall’ assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi che è anche coordinatrice Anci regionale per il settore istruzione.
Durante la riunione della commissione istruzione dell’Anci, presieduta da Riccardo Roman, è emersa forte la preoccupazione che l’applicazione dei limiti alle assunzioni previsti dal patto di stabilità causerà la chiusura di alcune scuole.
“Una situazione inedita e gravissima – ha detto Rosa Maria Di Giorgi –
Non potremo più chiamare supplenti e nemmeno nuovi insegnanti a tempo indeterminato e, quindi, ci vedremo costretti a chiudere le nostre sezioni, se il nuovo Governo Monti non affronterà la questione immediatamente consentendo ai Comuni di derogare al patto”.
D’altra parte la stessa modalità di blocco non viene applicata per le scuole statali che possono utilizzare i supplenti e, per quanto possibile, assumere a tempo indeterminato. Eppure le scuole dell’infanzia comunali coprono in modo significativo il fabbisogno di scuola per la fascia 3-6 anni».
“A Firenze, ad esempio, senza la scuola dell’infanzia comunale circa 3mila bambini su 9mila dovrebbero stare a casa o andare in strutture private. L’amministrazione, per questo servizio, impegna oltre 14 milioni di euro l’anno, ma questo impegno economico rischia di diventare inutile se avremo le mani legate e non potremo assumere.”
A Firenze, se la situazione non sarà sbloccata, circa 450 bambini rischiano di rimanere senza scuola.
«Per Firenze lo Stato garantisce solo il 50% del fabbisogno mentre l’amministrazione permette la copertura del 32% – ha proseguito l’assessore – e, quindi, l’apertura di 121 sezioni comunali, in grado di accogliere quasi 3 mila bambini, dei quali 514 stranieri.