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Rossi:”Chiedo scusa, ma voglio rispetto per la mia famiglia

admin
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“Ci sono alcuni punti fermo su cui non transigo – mette in chiaro Rossi – Il rispetto della mia persona, il rispetto del mio lavoro, il rispetto della squadra che alleno e il rispetto della mia famiglia. Se toccano questi punti non va bene e questo e’ successo. Chiedo scusa per l’episodio, il gesto e’ stato brutto, deprecabile ma mi ha dato fastidio questo perbenismo. Non ho mai detto di essere Padre Pio, ma non ho mai alzato un dito contro nessuno. Ho sbagliato, pago, sto pagando, ma c’e’ un bel proverbio indiano che dice: ‘prima di dare un giudizio su una persona devi camminare due giorni con i suoi mocassini’. Non devo vendere niente, non voglio essere il paladino di nessuno, credo in quello che faccio ma molte volte ferisce di piu’ la lingua che la spada e su certe situazioni non transigo”. Rossi ribadisce il suo pentimento ma si rifiuta di rivelare cosa gli abbia detto Ljaijc perche’ “in questo momento la barca e’ quasi in porto e adesso bisogna mettere solo l’ancora. Ma la palla rotola ancora, ci sara’ modo e maniera di parlare di questa situazione ma ora chiedo alla gente di stare vicina alla squadra per questi ultimi 180 minuti e di stare vicini alla famiglia Della Valle: gli allenatori e i giocatori passano ma i colori rimangono”. A Rossi resta comunque l’affetto dei tifosi: all’esterno dello stadio “Franchi” e’ stato affisso dalle prime ore del mattino uno striscione a firma “Curva Fiesole 1926”: “Da mercenari sei circondato, uomo vero ti sei dimostrato” la scritta, con un cartellino viola disegnato a fianco. Al termine della conferenza stampa lo stesso tecnico ha incontrato una delegazioni di tifosi che lo hanno abbracciato e salutato, invitandolo a non togliersi mai la divisa sociale della Fiorentina.

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