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De Tomaso, truffa con il soldi della Regione

admin
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Tre arresti per la truffa alla De Tomaso con sedi a Torino e Livorno. Anche la Regione toscana aveva erogato contributi per il rilancio della Delphi di Livorno.  Insieme al titolare Rossignolo i provvedimenti di arresto sono scattati contemporaneamente per un dirigente della De Tomaso di  Livorno e un mediatore creditizio del Bergamasco, che avrebbe fornito quanto richiesto dalle procedure, che ahimè anche in questo caso si  sono dimostrate alquanto lacunose,  fornendo denaro pubblico che difficilmente ritornerà nella casse dello Stato o della Regione Toscana

Da mesi Fidi Toscana e Sici hanno attivato le procedure legali per il recupero delle risorse erogate con il prestito obbligazionario convertibile. Grazie a queste azioni hanno ottenuto dal tribunale di Livorno il pignoramento del marchio De Tomaso e di un impianto a Grugliasco, beni per i quali e’ stata fatta istanza di vendita. ”Dispiace – commenta il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi – una notizia che rende ingloriosa la fine di un percorso nel quale abbiamo cercato di trovare tutte le occasioni per portare al lavoro gli ex dipendenti della Delphi. E’ evidente che questa iniziativa della magistratura da conferma ai dubbi che negli ultimi mesi erano emersi con sempre piu’ forza. La Regione Toscana, il ministero dello Sviluppo economico, cosi’ come la Spil faranno di tutto per recuperare le somme che in qualche modo avevano determinato un aiuto alla De Tomaso. Questo episodio conferma che la non chiarezza e la mancanza di trasparenza che e’ stata messa in atto ha determinato una situazione nella quale le responsabilita’ penali dei singoli dovranno essere perseguite. D’altro canto oggi abbiamo una chiarezza degli eventi e possiamo lavorare, da una parte per trovare un’occasione diversa di reindustrializzazione, dall’altra per tutte le procedure, anche le piu’ rigorose e le piu’ pesanti, per far restituire ai lavoratori cio’ che devono avere. Intanto continuiamo ad operare perche’ venga garantita la prosecuzione della Cassa integrazione e perche’ ci possa essere il tempo e il respiro per trovare soluzioni diverse”

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