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Precariato giovanile: i “neet” alla ricerca di un posto nella società

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Non stanno studiando, non hanno un impiego e non stanno seguendo alcun corso di formazione. Sono i “neet” quella categoria di ragazzi e ragazze “Not in education, employment or training”, che in Italia tocca ormai il 22,1% e riguarda 2 milioni tra ragazzi e ragazze. E anche a Firenze ha i suoi neet, come emerge dall’indagine sulla disoccupazione giovanile nel territorio provinciale, parte del primo report trimestrale 2012 sul mercato del lavoro in provincia di Firenze.

Sono 819 sono i giovani tra i 25 e i 30 anni che hanno dichiarato la disoccupazione ai Cpi nel 2009. Da questo universo, l’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia, ha estrapolato un campione di 200 tra maschi e femmine (100 uomini e 100 donne), di cui 161 italiani e 39 stranieri. Per 65 di loro nel triennio 2009-2012 non c’è stato neppure un rapporto di lavoro, 39 hanno avuto un solo contratto, 96 più di un contratto.

Tra le 135 persone che hanno avuto almeno un contratto si contano in tutto 491 avviamenti, che in media significa 3,66 contratti a persona. Nel dettaglio, 227 sono i rapporti a tempo determinato, 103 quelli interinali a tempo determinato, 43 a progetto, 37 a tempo indeterminato. Critico il dato relativo alla durata dei contratti: per quanto riguarda quelli a tempo determinato, 169 hanno una durata compresa tra un giorno e un mese, 170 sono quelli tra 1 e 4 mesi, 108 durano più di 4 mesi. Comparando il titolo di studio con le qualifiche comunicate dalle imprese ai Cpi, in 259 casi non c’è relazione tra titolo di studio e di lavoro.

Diversi i motivi per cui il gruppo di 65 persone che non hanno avuto nessun rapporto di lavoro nel periodo analizzato (36 donne, 29 uomini) si trovano in questa situazione: alcuni non sono più domiciliati a Firenze, alcuni svolgono un lavoro autonomo, altri sono ancora iscritti all’università, altri ancora non riescono a trovare né stanno cercando un lavoro. In definitiva, rientrerebbero nella categoria dei Neet 17 persone su 200, pari quasi all’8,5% del campione.

“Rileviamo che sul nostro territorio il dato dei neet è più basso rispetto a quello nazionale – afferma l’Assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni – e che molti giovani, e non solo, sono attivi nella ricerca di un impiego. Questo è dovuto, a mio parere, al bisogno pressante di trovare un lavoro, sia alla presenza di servizi pubblici che fornendo opportunità non lasciano solo nessuno. Con l’accorciamento degli ammortizzatori e le difficoltà del nostro mercato del lavoro solo un investimento nei servizi pubblici e privati per l’impiego possono arginare il fenomeno dei neet”.

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