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Rossi si candida a segretario del Pd nel 2017. Possibile accordo dietro le quinte con Matteo Renzi

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Hanno cominciato a darsi battaglia con Enrico Rossi che ha appoggiato prima Bersani e Poi Cuperlo per finire sotto l’ala, anche se in modo non ufficlae del premier Renzi. Ma Rossi sta già parlando da segetario del Pd quando alla ripresa della vita politica dopo la sosta estiva ha dichiarato fuori dalla sua giurisdizione che per l’immigrazione bisogna pensare “agli stati uniti d’Europa”. Una affermazione più da segretario di un partito che da governatore di una regione.

Dopo aver rilasciato un’intervista alla Stampa  ha esortato il suo partito a chiudere su Riforme istituzionali e Unioni civili, Rossi ha rilasciato una laconica dichiarazione che sta facendo molto discutere. Ad un giornalista che gli ha chiesto a margine di una conferenza stampa se avesse aspirazioni da segretario, ha replicato: “Perché no…?“.

Per la verità l’ipotesi di una sua candidatura circola già da un po’. E potrebbe mettere d’accordo sia i renziani sia l’ala sinistra del partito, a cui il segretario, con “autonomia di giudizio”, appartiene. Ricordiamo, infatti, che il Governatore della Toscana non si è mai schierato in passato con il sindaco di Firenze. Prima ha appoggiato Pier Luigi Bersani e poi Gianni Cuperlo, in continuità con la sua formazione “berlingueriana”.

Da parte di Rossi non sono mai mancate le critiche a Matteo Renzi. Eppure nell’ultimo periodo ci sarebbe stata una sorta di sotterranea riappacificazione tra i due. Il premier, infatti, a sorpresa, lo ha rilanciato alla guida di Palazzo Sacrati Strozzi l’estate scorsa. Inoltre, il rottamatore avrebbe gradito l’appoggio sulle Riforme, in particolare sul Senato, che il suo “collega-rivale” gli ha offerto.

Dunque, si può ipotizzare che l’eventuale candidatura Rossi alla segreteria del Pd rappresenti più un segnale per la minoranza democratica che per la maggioranza renziana. In un certo senso, è come se Rossi avesse voluto dire alla sinistra: “se spaccate il partito non vi seguirò“.

In ogni caso, appare troppo prematuro parlare di un successore di Renzi. Le elezioni anticipate, mai del tutto escluse dalla maggioranza del Pd in caso di mancanza di numeri al Senato, potrebbero cambiare fortemente lo scenario politico. Infatti altri possibili candidati, come Fabrizio Barca, per il momento tacciono e stanno a guardare come si evolverà la situazione da qui ad un anno.

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