di Elisabetta Failla
Quest’anno la mosca ci ha salvati. Perché questo 2015 è l’anno della rinascita per l’olio extravergine toscano. Dopo un 2014 disastroso con un crollo della produzione che aveva sfiorato il 90% in alcune aree della regione anche a causa della mosca olearia, la stagione olivicola ha riportato il sorriso tra gli oliveti della nostra regione. La raccolta ha segnato un sostanziale aumento della produzione con una qualità ottima dovuta all’andamento climatico favorevole. E già in molte aziende si organizzano degustazioni mirate, lezioni e corsi di aggiornamento. Molto viva è la provincia di Lucca con l’attività divulgativa del Mastrod’olio Fausto Borella ma soprattutto per le numerose aziende che coltivano questo “dono degli Dei”. In particolare, a soli 10 km dalle Mura di Lucca, sulle dolci colline fra borghi e pievi, ville e fattorie, incastonata tra il parco di Villa Mansi, Villa Torrigiani e le ville storiche Mazzarosa, Orlando, Bruguier, sorge l’azienda agricola e agrituristica Colle di Bordocheo da oltre sessant’anni di proprietà della famiglia Chelini. Sui 30 ettari complessivi della fattoria, attualmente in conversione da agricoltura convenzionale a biologica, 10 sono coltivati a vite con cinque vini in produzione: due bianchi, due rossi, un vino da dessert a tiratura limitata. Fra questi, due gli Igt. Il Bianco dell’Oca, blend di Chardonnay, Sauvignon e Vermentino. E il Picchio Rosso, assemblaggio di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Ma Colle di Bordocheo è anche uno storico agriturismo, uno dei primissimi in Toscana, un’oasi di quiete per chi ama il completo relax, con possibili attività di birdwatching, pesca sportiva, equitazione, mountain bike e chiaramente degustazioni guidate dei vini e dell’olio dell’azienda. In primavera e d’estate possibilità anche di grandi barbecue esterni e spazi organizzati per mangiare all’aperto immersi nel verde della campagna.