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Ḕ nata A.VI.TO, l’unione dei Consorzi del vino della Toscana

Redazione
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di Elisabetta Failla

E’ nata questa mattina, con la firma davanti al notaio, Avito, l’associazione vini toscani Dop e Igp. Un super-consorzio per fare gli interessi comuni di tutto il comparto, sviluppare sinergie e promuovere ancora di più e meglio il vino toscano nel mondo.

Avito, formata dai consorzi di tutela della regione, è stata presentata oggi a Firenze alla presenza dei vertici dei vari consorzi, dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi (nella foto brinda insieme al neo presidente Bindocci), del presidente della commissione sviluppo economico e rurale del Consiglio regionale Gianni Anselmi, e di rappresentanti delle associazioni di categoria.

L’iniziativa è considerata come una sorta di avvenimento storico per il settore data la grandissima quantità di ‘campanili’ presenti nella Toscana. Al momento hanno aderito 16 consorzi, da quelli più famosi e blasonati come Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano a quelli più piccoli come Valdarno di Sopra e Orcia, in rappresentanza di circa 5 mila imprese vitivinicole che insieme raggruppano un fatturato stimato in un miliardo di euro con una quota di esportazione superiore al 70 per cento.

Nelle intenzioni del primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana ci sarà dare voce a quella pluralità di esperienze che costituisce il suo vero patrimonio, nonché uno dei fattori di successo che l’hanno portata ad affermarsi come uno dei principali attori del mercato internazionale.

“La nascita dell’associazione è una grande soddisfazione, e apre grandi obiettivi per il mondo del vino toscano” ha spiegato Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti. La presidenza dell’associazione durerà in carica un anno e sarà a rotazione tra i vari consorzi. Come primo responsabile di Avito è stato scelto l’attuale presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, vicepresidente è invece Luca Sanjust della Doc del Valdarno di Sopra.

L’idea è nata nel 2014, quando i consorzi del vino di Toscana avviarono con successo una battaglia unitaria per modificare il Piano di indirizzo territoriale (Pit) avanzato dalla Regione: battaglia proseguita successivamente anche su altri temi che toccano l’interesse generale delle imprese vitivinicole, a partire dalla questione degli ungulati che ha portato alla recente approvazione della Legge Obiettivo da parte del Consiglio Regionale.

“Abbiamo visto che anche in Toscana è possibile fare squadra per un intento comune – ha sottolineato Bindocci -. Siamo arrivati velocemente al risultato finale e abbiamo firmato l’atto di costituzione. Vogliamo lavorare insieme per il bene di tutti, perché non ci sono consorzi di serie A e B o piccoli e grandi. Dobbiamo fare squadra anche con le istituzioni e le associazioni di categoria, perché problema non è solo vendere il vino. Vogliamo dialogare, e se ci fosse bisogno anche litigare, con la Regione: ma l’assessore Remaschi fin da subito si è dimostrato sensibile e preparato sulle nostre problematiche come quella degli ungulati”.

 

 

 

 

 

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