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Sosta selvaggia. Tanti proclami in difesa dei residenti ma la realtà è ben altra. Ecco perché

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Sosta selvaggia. Annunci roboanti come quello di salvaguardare gli spazi per la sosta dei residenti che si trovano assaliti da tutte le parti. Doppia fila, strisce pedonali sempre occupate, passi carrabili diventati proprietà di chi lascia l’auto in sosta. Sono tutte comunicazioni politiche che l’assessore alla Polizia Municipale Federico Gianassi lancia come specchietto delle allodole. Diversa la realtà con l’unico scopo di fare fatturato.

La vera dura realtà per i residenti . Sono iniziati in queste ore i controlli congiunti Polizia Municipale-dipendenti di Sas sulla sosta in zcs (zona controllo di sosta): nel mirino il fenomeno del parcheggio selvaggio che penalizza i residenti. I dipendenti della Sas (la partecipata del Comune che gestisce l’organizzazione della sosta) si occupano di verificare l’avvenuto pagamento della sosta nelle strisce blu. Pagamento che da gennaio può essere effettuato anche tramite l’applicazione Tap&Park scaricabile su smartphone (oltre che con il gratta&sosta, l’autoparchimetro individuale e il parchimetro). Questo in poche parole l’annuncio che arriva da Palazzo Vecchio. Ma la realtà è che questa operazione sbandierata per difendere le zone dei residenti che pagano le tasse a Firenze ma si vedono sopraffatti da chi viene da fuori non è altro che un’operazione per fare soldi, per cercare di sanare i conti non belllissimo della Sas.

Quello che l’assessore non dice che l’applicazione Tap&Park non evidenzia a chi è intestata la vettura ma solo se è stato pagato il ticket. Il problema dei non aventi diritto alla sosta rimane perché è vero che la polizia eleva la contravvenzione ma questo non libera lo spazio, non invita chi non ha diritto alla sosta a non fermarsi o a muoversi con i mezzi pubblici.

Conseguenze Comune e Sas incassano ma gli stalli sono a saranno sempre occupati con i residenti che possono mettersi l’animo in pace. Vedranno tanti foglietti rosa nella loro zona ma gli stalli liberi no. Questo. Eppure la tecnologia permette anche all’applicazione Tap&Park di vere tutte le notizie sulla vettura in sosta, compresa la eventuale assenza di copertura assicurativa. Ma è stato deciso ai vertici che doveva essere inserito solo il pagamento o meno del ticket.  Quelli in possesso della polizia municipale dovevano essere operativi a 360 gradi.

Fotocopie La sosta viene concessa negli stalli dei residenti con l’esposizione delle fotocopie. Poteva andar bene 20 anni fa quando non c’era la tecnologia di oggi. Con Scanner etc è molto più facile evidenziare, copiare, inserire dove è più utile.  Poi ci sono le auto intestate a società che risiedono nella ZCS. Basta cancellare l’intestazione della proprietà rimanendo in evidenza l’indirizzo della sosta che diventa “Legale”. Ecco perché era logico che l’applicazione Tap&Park in dotazione ai vigile avesse anche possibilità di vedere l’indirizzo. E’ vero che con uno sguardo attento si può capire dalla fotocopia se la vettura è intestata ad un privato o ad una società. Ma diventa un lavoro lunghissimo.

Per questo anche i dipendenti della Sas sono dotati di smartphone in modo da collegarsi si in tempo reale con il “cervellone” e verificare se la sosta è stata pagata oppure no. Gli agenti della Polizia Municipale accompagnano i dipendenti Sas supportandoli nel lavoro di verifica sulle strisce blu e controllano i posti delineati strisce bianche riservati ai residenti. In caso di sosta di veicoli non autorizzati procedono con la multa

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