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Cristoforo Trapani e il piacere di sapori e profumi tosco – campani al ristorante La Magnolia

Redazione
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 di Elisabetta Failla

Ha riaperto ai primi di aprile il ristorante La Magnolia dell’hotel Byron e già si preannuncia la conferma di un successo “gustoso” visto che da un anno a capo della brigata di cucina c’è Cristoforo Trapani, ventottenne chef nato a Piano di Sorrento, forte della stella Michelin confermata al ristorante. Merito di Salvatore Madonna, CEO del Gruppo Soft Living Place di cui l’hotel Byron fa parte e talent scout dei giovani cuochi, che in Campania ha scovato la grande promessa della cucina meridionale con i suoi profumi, le solarità e le sue tradizioni.

Giovanissimo, Trapani vanta un curriculum di tutto rispetto. Sia per aver guidato in precedenza le cucine di due importanti ristoranti sulla costa campana sia per aver lavorato con una nutrita schiera di grandi chef stellati e pluristellati: da Heinz Beck a Gennaro Cannavacciuolo, da Moreno Cedroni a Davide Scabin e poi Mauro Colagreco e Giuseppe Aversa.

A La Magnolia Trapani ha compiuto l’impresa: amalgamare i sapori della sua terra con quelli della Versilia. Molte le materie prime arrivano direttamente dalla Campania come le verdure provenienti dal negozio di mamma Felicia: dai carciofi di Schito, ai limoni di Sorrento e ai pomodori San Marzano. Eccellenze che si uniscono a quelle versiliesi: il pesce, i formaggi, le farine, carni pregiate come l’agnello di Zeri e l’olio. Elementi che lo chef combina perfettamente per esaltare gusto e sapore dei piatti tosco – campani.

Dopo un anno ci sono alcune novità come la pizza. “Non vogliamo diventare una pizzeria”, specificano Salvatore Madonna e lo chef Trapani. La pizza non è inserita nella carta del ristorante gourmet, ma è presente in una formula più light e fresca per la cena serale. Le pizze proposte sono cinque: una gourmet e le quattro “base”, margherita, marinara, salsicce e friarielli e caprese.

Altra novità la proposta “a tutta pasta”. Un menu degustazione in cinque assaggi a sorpresa dall’antipasto al dolce, con pasta fresca e pasta secca. La pasta entra anche nella Grande Carte con due nuovi piatti, i tortelli ripieni di moscardini alla luciana con un infuso di alghe di mare e di limone, e un nuovo concetto di dolce che richiama ancora la pizza nei suoi componenti: pasta, appunto, e poi pomodoro e mozzarella.

In carta anche un menu completamente vegetariano composto da quattro piatti caratterizzati da verdure e tofu.

In  carta anche l’anguilla, sposata a sapori come la rapa rossa e la birra, mentre restano alcuni dei piatti che hanno ottenuto tanti consensi al debutto versiliese di Cristoforo Trapani: lo spaghettone al pomodoro giallo con burrata, la “mesca Francesca” con vongole, arselle e crema di fagioli schiaccioni, servita in graziosi pentolini che richiamano le “schiscette” usate un tempo dai lavoratori nei cantieri, il cacciucco.

“Continua insomma – spiega chef Trapani – l’idea di unire prodotti e ingredienti di due terre ricche e generose come la Campania, dove sono nato, e la Toscana che mi ospita e mi riempie di gioia ed entusiasmo. I nostri ospiti troveranno nel piatto quest’anno un pizzico di fantasia in più. Che è tecnica, ma è anche concretezza di gusti e sapori”.

Ottima la carta dei vini che dimostra un lavoro di attenta ricerca, interessante sia la proposta di alcuni vini a bicchiere sia la scelta dei distillati.

 

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