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Di Umberto Cecchi Pasticcio partigiani: il premier costretto a corregger il tiro della sua “toy girl ministra”

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Non finiscono mai di meravigliarci i fulgidi toys boys di governo, ancora un po’ acerbi, è vero, ma non per questo abilissimi nell’infilarsi in nasse dalla quali neppure le anguille riescono a evadere. E a costringere il caro leader – come su invito pertinace di giornali e Tv tra poco chiameremo il premier – a prendere le loro difese. E invitare quasi tutti a tacere. Soprattutto i sottosegretari che non si capisce bene dove li abbia trovati e a cosa servano, né di cosa parlino le poche volte che lo fanno, per essere corretti subito dopo.

Ora il caro leader deve intervenire sulla  Boschi, la beniamina fra i boys toys, che non perde occasione per qualcuna delle sue epifanie atte a dimostrare che lei c’è e conta.

Devo dire che ero convinto che ci fosse più feeling fra i due, e invece no. Che ti fa la ragazza bionda, simbolo del non mi disturbate, lasciatemi lavorare?  Si lancia in una revisione storica che costringerà le antologie a rivedere molte cose. Da brava maestrina promuove come ‘Buoni, quei partigiani che voteranno si al referendum che  non annulla, ma semplicemente rimpasta il Senato

Mantenendone le spese invece di chiuderlo definitivamente, e che decide che l’attuale schieramento resti tale a vita, vista l’eterogenea maggioranza che lo tiene in piedi. Basta un voto in più per regalarne migliaia. Premio di lista o colpo di mano?

Ma torniamo ai partigiani della Boschi: i  bravi votano sì, i cattivi invece, votano no, come ha stabilito, l’Ampi, che è stata subito stimmatizzata prima da Renzi, che si è meravigliato, poi da lei, la ragazza del ‘so tutt’io’ che con una impennata ha revisionato la storia.

Conosco da anni due vecchi partigiani. Decisamente vecchi. E siccome sono cresciuto in Valsesia, terra di scontri duri, e ricordo perfettamente nonostante fossi molto piccolo, le vecchie canzoni, soprattutto una che diceva ‘ alla mattina partigiano – metti la giubba di battaglia- per liberare il suol d’Italia, forse doman si morirà’.

Anche i due vecchi partigiani la conoscono. Dopo l’uscita della Boschi, il più vecchio, ma non il più svagato, ha detto: ‘Ci risiamo a dover difendere il suol d’Italia’. L’altro ha solo scosso la testa.

Mi chiedo. Il caro leader, che conosco come uomo determinato, perché non impone alla Boschi di pensare ai problemi che le spettano come toy girl ministra, evitandogli a dover rivedere anche le sue  dichiarazioni e giurare sulla costituzione che per lui, Renzi, i partigiani sono tutti bravi, chi vota no e chi vota sì, in sua banale  tardiva autodifesa? Cosa si farebbe mai per vincere un referendum del tutto inutile al paese, ma utilissimo al premier, che, vorrei ricordare ancora una volta, non è stato eletto dal popolo. Il popolo, figuriamoci, aveva eletto Bersani. Ma chi glielo va a dire al Presidente della Repubblica emerito che da solo, ha eletto il caro leader?

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