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Di Umberto Cecchi Napolitano, padre spirituale e politico di Renzi, sconfessa "la sua creatura" Renzi

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E’ di nuovo bufera nel centro sinistra. Napolitano, padre spirituale e politico di Renzi, sconfessa Renzi. Lo richiama a un senso di razionalità politica; spiega all’allievo che in un Paese democratico non si può agire come agisce lui: convinto di poter fare quello che più gli aggrada. Insomma, non si va alle elezioni anticipate perchè lo vuole Renzi – dice Napolitatno- le Camere le scioglie, casomai, il Presidente della Repubblica, dopo aver preso atto che la legislatura non può proseguire.

Dopo aver detto che l’intemerata Renzi la meritava proprio e arriva in ritardo, e che qualcuno doveva pur richiamarlo, ricordandogli che non siamo in regime ditattoriale, va anche detto che il presidente emerito ha responsabilità precise sulla creatura Renzi, che è un po’ il Golem de noiattri, creato da lui.

Va anche detto che il Presidente emerito ha serie responsabilità nei confronti di questa deriva folle nella quale l’Italia rischia di naufragare drammaticanente. L’errore fu e resta il governo Monti, tirato fuori dal cilindro dal presidente Napolitano per accontantere l’Europa che conta: la Germania e la Francia, entrambe all’eterna disperata ricerca di leadership, banche amiche, commesse, finanze,  danari. E Monti ha pienamente assolto il suo compito. facendo precipitare ancor più l’Italia nell’incertezza economica e politica. Da allora è stato tutto un precipitare fino al sollevamento d’imperio del presidente del consiglio Letta e la nomina inopinata di Renzi, apparso all’improvviso come la Madonna di Lourdes. Con una differenza, che la madonna è la madre di Dio e Renzi solo il figlio di Tiziano.

Così siamo a punto e da capo. Renzi ha perso il referendum e lo ha perso in modo indiscutibile. Aveva giurato che se ne sarebbe andato, e come al solito si è dimenticato dell’impegno preso, e si è mutato nell’uomo che volle farsi segretario del Pd, fidando nel fatto che come lui non c’è nessuno. Ed è vero, siamo onesti, è scaltro, ipercinetico, pieno di idee alla Pennac di casa Malaussene, e sarebbe anche impatico se non assumesse pose dittatorial-ventennali ormai in disuso, il fatto è che la politica, quella della domocrazia , quella del noi, non quella dell’io, lui proprio non la capisce. E con questo alimenta, come ha fatto con il folle referendum costituzionale, abborracciato e ad usum delphini, movimenti come il ‘5 stelle’, ancor più agitati e inconcludenti.

Insomma: avrebbe ragione Napolitano se non fosse responsabile di cotanto male. Non è Renzi che decide quando come e perché sciogliere le camere. Il Presidente del Consiglioo lo elegge il popolo, ameno credo sia ancora così, anche se negli ultini anni la cosa si è verificata raramente, e il Paese ha bisogno di una guida che pensi al Paese non alle glorie personali. La gioventù, cme la vecchiaia non sono uno status simbol o dote personale, sono roba che passa. E se Renzi preoccupa, lo stesso preoccupa Caron.  E preoccupa la Mekel e l’Europa che si sgretola in localismi e si chiude dentro mura come la Maginot d’una volta, che cadde in un giorno. Detto questo, preoccupa davvero più di tutto, proprio l’europa e i suoi campioni. E’ da rifondare ricominciando da capo.

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