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Crac ex Banca Etruria, il gup di Arezzo ha amesso oltre 2.00 parti civili. Escluse amministrazioni comunali e associazioni

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Sono oltre 2.000 le parti civili ammesse al processo per il crac dell’ex Banca Etruria dal gup di Arezzo Giampiero Borraccia, che ha invece escluso le amministrazioni comunali di Arezzo e Castiglion Fiorentino e le associazioni, tra le quali Federconsumatori e Confconsumatori, come tali. Tra le richieste di costituzione ammesse c’è pure quella del liquidatore Giuseppe Santoni che, un mese fa, aveva dato il via all’azione di responsabilità in sede civile a Roma. Giuseppe Ferrari, presidente di Federconsumatori Toscana, ha annunciato che le associazioni ripresenteranno la loro richiesta durante la prossima udienza prevista per mercoledì prossimo 29 novembre. L’udienza preliminare, che vede riunificati diversi filoni d’inchiesta (bancarotta e bancarotta bis, vicenda liquidazione all’ex direttore generale Luca Bronchi e responsabilità dei sindaci revisori), affronterà poi le richieste di rito abbreviato. Oggi il gup ha acquisito la requisitoria del pm Andrea Claudiani assente per motivi personali.
Stamani, per l’udienza, il tribunale era blindato. Circa 40 risparmiatori presenti fuori dal Palazzo di giustizia non venivano fatti avvicinare all’area esterna di pertinenza dell’edificio, protetto da un cordone di protezione di polizia e carabinieri, così come i giornalisti, ai quali già nelle precedente udienza del 12 ottobre era stato interdetto l’accesso.   “Non siamo delinquenti, siamo sempre stati civili, questo cordone di sicurezza come in un processo per mafia è vergognoso”, ha detto uno dei rappresentanti dei risparmiatori che espongono alcuni cartelli contro il decreto salvabanche, senza urlare slogan. Tra i presenti anche Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione Vittime salvabanche.
 
 
 

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