di Carla Ceretelli
Serata emozionante e coinvolgente nella tristezza e nel dolore, sublimate dalla vivacità e dalla speranza.
Condivisione di pensiero politico e sociale e lunedi all’Obi, grazie allo strenuo lavoro dello Sceriffo e del Presidente Nicola Cariglia attorniati dal prezioso staff della Fondazione Turati. La nota location si è riempita di circa 1200 ospiti, che hanno ascoltato con emozione e interesse le vicende personali di chi è stato toccato da patologie gravi quali l’inglese e il tedesco, come è solito chiamarle Graziano Cioni per sdrammatizzare con l’ironia che gli è propria la situazione spesso tragica in cui versano ammalati e familiari.
Ecco dunque il ping pong dei ringraziamenti reciproci dei due protagonisti veri, quelli che stanno portando avanti l’ambizioso progetto di insediare anche nella nostra città un Centro per il quale stanno individuando e forse hanno già trovato la location.
Nella foto da sinistra Maurizio Folli, il magistrato Nannucci e Graziano Cioni
“Caro Graziano grazie a te e a tutti gli amministratori della Fondazione TURATI che vi dedicate disinteressatamente ma a tempo pieno. Le adesioni alla serata di lunedì 27 novembre all’ Obihall mi impressionano per qualità e quantità. Chiedi al mitico Mitolo se può ancora aggiungere posti a tavola. E prepariamo qualche altra sorpresa..”
“Caro Nicola, grazie a te e al Consiglio di Amministrazione, per aver impresso alla Turati una visione di Servizio a tutto campo, per avere, in continuità con il passato della Fondazione e di coloro che in altri tempi l’hanno guidata, fatto del benessere della persona la stella polare di tutto il personale che ci lavora.
Il grande merito della Fondazione Filippo Turati lo trovi scorrendo la lista dei partecipanti alla serata di lunedi 27.
Il tema e gli scopi dell’evento hanno riunito nella stessa sala dell’Obi Hall,allo stesso tavolo fianco a fianco, persone di appartenenze politiche diverse e opposte, ma uniti nella difesa della dignità della persona.”
Il clou della serata è stato il racconto del Dottor Zini, medico, affetto dal Parkinson. Ha sempre rifiutato la terapia farmacologica sostenendo che la molecola è deleteria e invasiva. Mentre ha accettato, insieme a circa un migliaio di pazienti, di fare da apripista a un innovativo intervento che ha dato ottimi risultati, offrendo punto di riferimento e speranza ai 250.000 pazienti conclamati.
Infatti, durante la conviviale, ha potuto descrivere la propria esperienza in tutta tranquillità emotiva e fisica.
Nella seconda parte della serata vivacità e divertimento hanno sollevato il pubblico perchè, come sostiene con spirito di abnegazione Graziano, non ci si deve meravigliare dato che “chi deve sopportare il peso della malattia, vive di speranza, e il divertimento e la bella compagnia, fanno più delle medicine”.
Abbiamo assistito dunque alle boutade di vari attori/ comici che, insieme alle danzatrici molto apprezzate per la loro bellezza leggiadria e raffinatezza, hanno allietato gli ospiti.