Sara’ svelato tra febbraio e marzo del prossimo anno il segreto della Gioconda. Solo allora infatti, dovrebbero essere disponibili agli studiosi i risultati degli esami sui resti mortali rinvenuti nell’ex convento di Sant’Orsola, nel centro di Firenze. Ad annunciarlo e’ stato questa mattina Silvano Vinceti, responsabile del Comitato per la valorizzazione dei beni storici, culturali ed ambientali, da tempo alla ricerca di Monna Lisa, al secolo Lisa Gherardini, la modella che ispiro’ la Gioconda di Leonardo da Vinci.
Il quarto scheletro emerso dal sottosuolo dell’ex convento di S. Orsola a Firenze, dov’e’ in corso la ‘caccia’ alle spoglie di monna Lisa Gherardini, secondo alcuni la ‘modella’ della Gioconda di Leonardo, non appartiene alla nobildonna, morta, nel 1542, ma la sua tomba potrebbe trovarsi ”proprio sotto quella appena aperta”. Ne e’ convinto il responsabile dell’indagine, Silvano Vinceti, che oggi ha illustrato a telecamere e giornalisti i progressi della caccia. ”I libri mastri tenuti dalle monache di questo convento – ha spiegato – ci dicono che, presumibilmente, le spoglie esumate oggi sono quelle di Maria Del Riccio, donna benestante scomparsa nel 1609 e sepolta nei pressi dell’altare Quattrocentesco del chiostro anch’esso riemerso durante la nostra ricerca”. Ma, secondo Vinceti, la Gherardini ”potrebbe essere proprio qui sotto”: la terra trovata all’interno e sotto la tomba aperta oggi e’ smossa, non dura, e questo fa pensare a una sepoltura aggiuntiva, piu’ profonda. Inoltre questo sembrerebbe confermato anche dalle nostre analisi al georadar, e dal metodo di seppellimento adottato dalle suore della struttura, che erano solite impilare le tombe una sopra l’altra. Essendo la Del Riccio morta nel 1609, la tomba che speriamo di trovare scavando ancora, potrebbe ben essere quella di monna Lisa, deceduta prima, nel 1542”. I risultati di questo scavo ulteriore arriveranno ”nel giro di due o tre giorni”, ha detto lo studioso. Vinceti ha ricordato anche quelle che saranno le fasi successive della ‘caccia’: ”i numerosi resti ossei trovati verranno consegnati a una equipe di specialisti delle Universita’ di Bologna-Ravenna, Pisa, L’Aquila, e della Puglia per le analisi dei materiali. Quindi, per approfondimenti sulla fisionomia dei teschi, ci faremo aiutare anche da ricercatori di Universita’ straniere”. Complessivamente, considerati i tempi di queste operazioni, la ricerca, ha concluso Vinceti ”dovrebbe volgere al termine entro febbraio del 2013”.