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L’INTERVISTA A STEFANO MUGNAI (FI) “E’ finito il tempo del gioco alla meno. Guardiamo con fiducia anche in Toscana forti dei comuni strappati al Pd dal 2015 ad oggi”

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Intervista di Piero Campani

Stefano Mugnai, come coordinatore regionale e come candidato a Arezzo e Firenze, a quale risultato pensa possa arrivare in Toscana Forza Italia?

Detesto i pronostici, non attribuisco grosso seguito ai sondaggi… Voglio la domanda di riserva. No, scherzi a parte: negli ultimi due anni e mezzo abbiamo conquistato posizioni di governo impensabili solo fino a poco tempo prima, con una serie di vittorie nei comuni tra i capoluoghi di Arezzo, Grosseto, Pistoia e tanti altri comuni importantissimi. Guidiamo poi anche la Provincia di Grosseto. Che dire? Per i miracoli ci stiamo attrezzando, ma siamo a buon punto direi. Poi il 4 marzo saranno gli elettori a dirlo.

Anche in Toscana ormai nei confronti del centrodestra spira un vento nuovo. Quale risposta arriva dagli elettori o cosa può significare?

Sì c’è un’aria nuova. A furia di consumare le suole delle scarpe percorrendo i territori abbiamo ‘stanato’ il consenso che già c’era ma che i cittadini percepivano quasi come un non-diritto. In Toscana il dissenso dal Pd fino a poco tempo fa era vissuto con senso di colpa, come qualcosa da tenere nascosto. Noi ci siamo fatti vedere e sentire,  abbiamo messo la faccia, abbiamo ingaggiato e vinto battaglie, facendo capire ai cittadini che un altro modo di amministrare lontano dai personalismi e nell’interesse delle comunità è possibile. Così i toscani oggi si sentono legittimati a scegliere Forza Italia e a raccontare ai loro vicini di casa, ai loro amici, ai loro parenti perché conviene  votare Forza Italia e il centrodestra. Per dirla da massaia: a costo di usare il grimaldello della dialettica e del coraggio abbiamo spalancato le finestre ed arieggiato i locali. Ecco perché oggi tira aria nuova. Cosa può rappresentare questa nuova spinta, mi chiede? Ma è chiaro: l’alternanza che è sempre simbolo di una democrazia matura e a cui la Toscana per troppo tempo a rinunciato chinando il capo allo strapotere rosso.

In caso di un risultato flop per il Pd, quali scenari prevede?

Beh, dunque, vanno distinti due piani. Per Forza Italia gli avversari da battere sono il Pd del malgoverno conclamato e i grillini dell’incapacità flagrante, veramente un pericolo per il Paese. E fin qui c’è la parte pragmatica. Tuttavia, quanto alla tensione ideale, la politica è dialettica. In questo senso, tanto più solidi sono gli interlocutori, tanto più la politica si rafforza e, con essa, lo sviluppo democratico di una comunità. In questo senso Forza Italia è sicuramente un soggetto autorevole e solido che da un lato conserva intatto, e in Toscana anche ritrova, l’entusiasmo movimentista del 1994 avendo però negli anni maturato e consolidato esperienza di amministrazione e di governo, dimostrando capacità e concretezza. Tutto questo noi siamo qui per metterlo al servizio del Paese.

Queste elezioni politiche serviranno anche come cartina di tornasole per le prossime elezioni amministrative e, più in là, regionali.  Forza Italia aspira a governare? ,

Assolutamente. Forza Italia, almeno dal 2015 da che io ho l’onore di essere coordinatore regionale, corre per vincere.  Se c’è stato un tempo delle partite ‘alla meno’, ebbene: è finito. Come le dicevo poco fa, dal 2015 ad oggi Forza Italia col centrodestra non solo si prepara al governo in ogni competizione elettorale, ma miete successi. Vuole i numeri? Se alla vigilia del voto del 30 maggio 2015 centrosinistra e Pd amministravano 56 comuni per un totale di 969.577 cittadini (95,78% di queste persone) e Forza Italia con il centrodestra o civiche d’area 9 comuni appena, per un totale di popolazione pari a 33.280 cittadini (3,28%), attualmente il centrosinistra/Pd amministra 36 comuni, ovvero 357.964 cittadini (35,36% di quanti sono andati al voto) e Forza Italia col centrodestra comprese le civiche d’area governa invece in 23 comuni, per un totale di 438.533 cittadini amministrati (43,32%). Nello specifico delle amministrative 2017 ci siamo affacciati all’appuntamento con le urne con una dote di 3 comuni amministrati, per una popolazione di 6.983, e ne usciamo con 10 comuni amministrati, per una popolazione pari a 129.092 cittadini di quanti erano coinvolti nella tornata elettorale. E in queste amministrazioni la stragrande maggioranza dei sindaci è direttamente o indirettamente espressione di Forza Italia.

Le politiche cartina di tornasole per Firenze, città abbandonata a se stessa? 

Come punto caratterizzante sì, certo: il bene di Firenze, dei fiorentini, la capacità di realizzare le opere, di cui Firenze ha estremo bisogno, con cantierizzazioni dai tempi certi e la previsione di interventi di mitigazione o indennizzo per quanti ne subiscano direttamente i disagi in termini commerciali, economici, di qualità della residenza. Gli strumenti da mettere in campo possono essere una miriade, a partire dagli sgravi fiscali mirati.

 I fiorentini non ne possono più e per Nardella forse non si prepara un futuro così roseo. Voi come vi presenterete nella contesa per la guida di Firenze? A suo avviso le elezioni politiche possono rappresentare un primo test anche per il capoluogo toscano? E voi avete, eventualmente, un punto caratterizzante per spingere anche Firenze alla svolta?

Non penso al sindaco Dario Nardella e al suo futuro. Penso al suo presente e al presente a cui ha condannato oggi Firenze, una città defraudata delle risposte ai suoi bisogni. Prendo qualche tematica dal mucchio. Mobilità: cantieri infiniti a parte, qui il nodo fiorentino dell’Alta velocità continua a spezzare in due l’Italia, mentre lo sviluppo dell’aeroporto, pur legiferato, procede col freno a mano tirato. Sviluppo economico: perdiamo marchi di produzione identitari per il territorio, l’industria fugge perché coi cantieri di cui sopra non si vede come si potrebbero far circolare le merci, il tessuto delle botteghe storiche arretra perché privo di tutele a vantaggio degli esercizi commerciali che fanno di prodotti scadenti a basso prezzo il punto di forza in una concorrenza senza qualità ma aggressiva e pugnace.

Lo scontento dei fiorentini cui lei fa riferimento è legittimo. La nostra ricetta è la stessa: buon governo, soluzioni, crescita. C’è da spalancare le finestre. Anche a Firenze. I fiorentini non sono sudditi, ma cittadini che meritano una buona amministrazione. Noi possiamo offrirgliela, loro possono sceglierla col loro voto.  A cominciare dal 4 marzo prossimo.

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