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Quattro arresti per il racket sugli affitti delle case Inps. Sequestrati cinque appartamenti

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 Operazione dei carabinieri di Firenze, coordinata dalla procura del capoluogo toscano, nei confronti di una presunta associazione per delinquere che sarebbe stata capeggiata da due fratelli, originari della Calabria, e finalizzata, spiegano i militari, ad accaparrarsi l’indebito utilizzo di appartamenti Inps che venivano poi abusivamente concessi a terzi previo pagamento di un canone mensile. I carabinieri hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di 5 indagati: tre sono finiti in carcere, uno ai domiciliari, per una quinta persona divieto di dimora a Firenze.
    Le indagini, si spiega, avrebbero fatto emergere “numerosi episodi di violenza privata e minacce in danno degli occupanti, laddove questi volessero regolarizzare la loro posizione con l’Inps e non sottostare più alle illecite richieste degli associati”. 

Il provvedimento è stato emesso a conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura di Firenze a partire dal Febbraio 2017 che ha consentito di individuare una compagine criminale particolarmente incline alla gestione di occupazioni abusive poste in danno degli stabili dell’I.N.P.S. (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) ubicati in Firenze in via Claudio Monteverdi n.13-72 . 
Gli elementi acquisiti hanno permesso di tracciare le dinamiche, i fronti investigativi ed i ruoli ricoperti da ciascun componente dell’organizzazione, evidenziando la figura egemonica di due fratelli di origine calabrese, che, gestori di fatto della cooperativa edile Gamma, impiegavano operai di origine rumena sottopagandoli e li collocavano, a titolo oneroso, abusivamente in abitazioni dell’ I.N.P.S, che avevano nella loro disponibilità, 
E’ chiaramente emerso che i due fratelli sono riusciti a guadagnare ingenti somme di denaro, estorcendo parte del compenso destinato agli operai “ iscritti “ alla Cooperativa GAMMA come artigiani ed accaparrarsi contestualmente, anche attraverso l’uso della violenza e la minaccia, un “ canone di locazione “ in denaro contante che veniva poi detratto dalla busta paga. Chi non si sottoponeva a tale “sistema”, attraverso più episodi di violenza privata ( distacco della luce, chiusura del gas, dell’acqua e danneggiamenti di autovetture) veniva obbligato al rilascio dell’immobile. 
Nel medesimo contesto investigativo si accertava che il denaro, provento delle menzionate attività illecite, in attesa di essere trasferito in Romania per l’acquisto di numerosi immobili veniva depositato da uno dei fratelli, dominus dell’associazione e con moglie rumena, in dei conti correnti bancari intestati ai dipendenti rumeni, sui quali, dietro minaccia, consentivano ai fratelli di operare. 
Merita, inoltre, accennare che i fratelli calabresi riuscivano ad inserirsi all’interno di importanti realtà edili fiorentine, offrendo prezzi concorrenziali effetto dello sfruttamento del lavoro. Per quest’ultimo aspetto l’attività è stata approfondita anche grazie all’ausilio tecnico professionale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Firenze. 
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, accogliendo integralmente le fonti di prova presentate a supporto dell’ipotesi investigativa della Procura di Firenze ha ritenuto opportuno applicare le misure cautelari nei confronti dei cinque indagati, tre dei quali associati in carcere, uno ai domiciliari ed uno con divieto di dimora nel comune di Firenze,. 
Nel medesimo contesto la citata Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo di n.5 immobili di proprietà dell’I.N.P.S. ubicati in Firenze in via Claudio Monteverdi n.11-13-15-72, che gli indagati occupavano abusivamente.+

 Carabinieri-Comando provinciale di Firenze

05/04/2018 11.26
   

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