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Il “Contratto” fra Di Maio e Salvini porta l’Italia verso pericolosi dittatorialismi da borgata

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Questo governo, che è ancora nell’utero in attesa di nascere, presenta già delle pericolose malformazioni genetiche che impensieriscono chiunque  che come il sottoscritto ritenga che la democrazia e la libertà di pensiero siano  ancora segni di intelligenza e di civiltà raggiunta. Cancellare questa conquista costata lotte e sacrifici, chiunque lo voglia fare e  qualsiasi sia il motivo addotto per farlo, è un segno evidente di involuzione. Un pericoloso sintomo di voglia di assolutismo. E i segni ci sono tutti, e purtroppo ricordano molti comportamenti che portarono l’Italia al totalitarismo. Con tutto quello che ne conseguì.

Non ho letto ancora del tutto – ma ne ho avuti alcuni scorci da amici romani – il testo dell’accordo di governo, tuttavia emergono chiare, dalle cose dette nei giorni scorsi e da alcuni passaggi del testo, anomalie democratiche profonde. Dittatorialismi da borgata dove si pensa che la politica sia un ‘tutto possibile’ e non una  materia con le sue regole e correttezze. Delicatissima. Non una corsa al potere. Questo a dire il vero lo credeva anche Renzi quando di tanto in tanto preso da manie di espansionistica grandezza , pensava, come Luigi XIV, massimo esponente dell’egocentrismo politico, che lo Stato fosse lui. Lo stesso, pur non avendone né capacità né tantomeno diritti,. La stessa cosa  pensano i due moschettieri dell’Italia Nuova, che mi auguro non venga fatta a loro immagine e somiglianza.

Di Maio cominciò con assurdi atteggiamenti di prepotenza: non voglio né Renzi, né Berlusconi, sì i loro partiti ma non loro, nominandosi epuratore ufficiale. Censore. Infastidito dagli oppositori trattati come una casta di intoccabili, senza tener conto degli eventuali discutibili personaggi  nel suo partito, che ogni tanto vengono alla cronaca Renzi è politicamente attivo non ha la scarlattina ed esprime un’idea politica, così è per Berlusconi che Salvini sembra aver dimenticato dopo giuramenti di fedeltà politica. Cos’è riapriamo il confino sulle isole del Diavolo?  Le mordacchie?  Gli autodafè? Le censure’ Spero proprio di no per i miei figli e nipoti e i figli e nipoti di tutta Italia.

Non basta: leggo una nota che prende in considerazione la massoneria con disposizioni chiaramente incostituzionali. Sarebbe importante far sapere ai due leader, che non starebbe affatto bene censurare anche il dopolavoro ferrovieri o i circoli ricreativi Arci, il Rotay e il Lions, o l’Accademia dei Lincei o mille altre associazioni all’interno delle quali son soci dei massoni: sono libere associazioni così come lo è la Massoneria che non trama contro nessuno, ma si fa i fatti suoi anche se di tanto in tanto serve da capro espiatorio da offrire sull’altare della stupidità necessaria a creature politiche in cerca di potere e  che ignorano il senso della politica e  della democrazia.  Mussolini fece tutte queste cose.

Non è bastato il razzismo del ventennio? Berlusconi e Renzi hanno diritto di essere ‘soggetti politici’ e d’esistere e così come lo hanno i massoni, in base alla costituzione e alla storia d’indipendenza  della nostra Italia, per ottenere la quale  anche molti massoni lottarono e morirono. Sia nel Risorgimento che nella Resistenza. I sopravvissuti poi furono in governi democraticamente eletti che contribuirono a far sviluppare il Paese, non a esaltare se stessi.

C’è in tutto questo una assonanza storica inquietante: Benito Mussolini rispondeva ad alcuni poteri forti, costruì,  partendo dal parlamento, con il beneplacito del Re e la mobilitazione di ottuse masse plaudenti e violenti, una dittatura ventennale.  Cancellò gli oppositori. Rinnegò chi lo aveva incoraggiato e aiutato  parlò molto, forse troppo, imbambolando gli italiani pronti come sempre a credere nelle utopie. E dopo le parole imbonitrici, passò a fatti nefasti.

Mi auguro che il Presidente Mattarella tenga conto di tutto questo. Forse è meglio tornare alle urne che non tornare indietro, mistificando d’andare avanti.   

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