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Governo M5s-Lega, adesso le riforme: burocrazia, fisco, lavoro, immigrazione per non tradire gli elettori

admin
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Non si può dire sia nato prematuro, è vero, ma è nato.

Abbiamo un governo e abbiamo avuto tutto il tempo, chi per applaudire, chi per criticare, e Lega e M5s tutto il tempo di procedere con una campagna elettorale che sembrava interminabile. Ora occorre silenzio e determinazione. Un lavoro da certosini o se volete da rivoluzionari veri, fare ciò che si è promesso. perché il primo rispetto lo devono al Paese, così come dimostra il giuramento davanti al Capo dello Stato. Ma aggiungo anche che, il medesimo rispetto è il paese che lo deve al nuovo governo. Dandogli tempo di organizzarsi, capire, e non correre in avanti a far più promesse di quante non ne possa mantenere. Fu il più grande errore di Renzi  elencare riforme con disinvoltura da Huckberry Finn senza poi  farle.

Ce ne vogliono tre subito. Riforma burocratica, riforma fiscale,  immigrazione: il che non significa ovviamente stracciare migliaia di documenti inutili ma avvertire i burocrati che una casa ai terremotati si da. Subito, con procedimenti abbreviati, e spiegar loro che una vecchia terremotata senzatetto non può essere sfrattata dalla capanna del suo orto, che oragfunge da casa, perché mancano i documenti abitativi. Non è amministrare è torturare la gente. E chi lo fa va fermato.  Cacciato. E il burocratichese scritto in codice va buttato.

Lo stesso si fa dovendo aiutare i nostri poveri, vessati da tasse i cui introiti non vanno mai dove dovrebbero: neppure a fare dei passaggi a livello che ci rendano sicuro il viaggiare. Eppure anche per questi lavori  i soldi c’erano, ma nessuno saprà mai dove sono andati a finire.  Pagare tasse non significa dover otto volte sulla stessa cosa, per l’acquisto, per l’uso, per il mantenimento, essere vessati fino alla miseria, ma capire le varie realtà del paese  e utilizzare i danari incassati per le necessità del Paese stesso. Cosa che spesso non accade.

E tornando ai temi d’Europa,  sui quali si è creato una sorta di stallo istituzionale, il problema vero non è affatto uscirne, ma rivedere sciocchi trattati che sono utili solo alla Germania, pro domo sua, non per la Comunità.

Quand’ero presidente della commissione parlamentare per l’Europa, partecipai a Madrid e a Parigi ad alcune riunione internazonali che  capito il gioco tedesco, puntava a fmantenere un’Europa unita ma per certi aspetti divisa in tre parti: la nord, Inghilterra compresa, la centrale, con  Germania e Francia e la mediterranea. Sembrava un tradimento alla patria comunea. Ma non lo era. Come si è visto, la Gran Bretagna se n’è andata, la Grecia è fallita, e la Germania si è ingrassata. Ed è inutile dire che il rigore tedesco è uno strumento in mano alla Germania, che sta combattendo la sua terza guerra mondiale, ‘deutsthe ber alles’  e ‘euro ist mit uns’. Niente è ambiato in casa Merkel.

L’Europa va rivista, non ne facciamo un mito intoccabile o ci annienterà.   Ridiscutiamola: è la cosa che pensano tutti, ad eccezione della Germania.

E infine l’immigrazione: accoglinza è un’ottima cosa, ma finché è accoglienza e non occupazione senza regole. E bisogna ricordare che accogliere a ogni sbarco, con sorrisi di benvenuto e subito dopo lasciare gli ‘accolti’ a morire di fame, a dormire sotto i ponti, a rubare per vivere. Non è accoglienza è tartufismo ignobile. Se accogliamo cerchiamo di non  non finaziare gli ‘accoglitori di professione’, diamo un lavoro ai profughi. Uno di quelli che ‘noi ricchi’ non vogliamo più fare.

Sono i primi tre punti, che non dipendono dalla politica di comodo di ognuno di noi, ma da un comportamento da persone per bene, non da una recita di finto sciocco buonismo che alla fine è di una cattiveria assoluta. A Prato si parla male dei Cinesi, ma si affittano loro a caro prezzo i capannoni altrimenti sfitti. Nel sud si contrastano gli immigrati, ma si fanno lavorare in campagna con paghe vergognose. Da vecchia schiavitù del sud americano. E questo è un crimine contro l’umanità permesso e garantito dall’inefficienza dello  Stato e dalle chiacchiere di chi ci guadagna.

Tre cose. Le prime tre. Non sono questioni partitiche, sono questioni ragionevoli di politica umanitaria. Tentativi di salvare un paese che le tasse impoveriscono e bloccano che la burocrazia sta soffocando e il permissivismo senza regole sta soffoicandone la libertà .

Questo governo risolverà questi problemi? Non credo, ma se riuscisse a falo anche solo in parte, avebbe gà fatto molto.

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