Dal grande vecchio al giovane rampante. Un dubbio amletico frulla nella testa di Vincenzo Montella: puntare su Luca Toni o su Adem Ljajic per scardinare la difesa del Catania? Il tecnico non ha ancora deciso e, probabilmente, lo farà soltanto nell’immediata vigilia del match. La forbice è lunga 14 anni, tante quante le primavere che separano il Toni da Ljajic. Il primo darebbe più peso all’attacco viola, un po’ troppo leggero nelle prime uscite stagionali, oltre ad offrire più variabili nel gioco offensivo. Il secondo garantirebbe più tecnica e più velocità, utile a sviluppare la manovra palla a terra, tanto cara a Montella. Dall’altro canto Toni è ancora arrugginito dai tanti mesi di inattività, mentre Ljajic, ex ribelle dell’era Delio Rossi, è ancora troppo discontinuo nell’arco dei90’.
Pro e contro che l’allenatore gigliato sta valutando con grande attenzione prima di scegliere l’uno o l’altro come spalla di Jovetic.Una delle soluzioni papabili potrebbe essere quella di schierare subito l’agile Ljajic per poi inserire, in caso di necessità, l’ariete Toni. Insomma la classica staffetta.
Poi esiste la terza via: El Hamdaoui, una soluzione in questo momento più remota, visto il guaio al ginocchio che anche oggi ha impedito al marocchino di allenarsi col gruppo.
Dubbi di formazione a parte, Montella sta vivendo in modo particolare i giorni che precedono la sfida con il suo Catania. Una squadra che lo scorso anno ha portato a livelli altissimi e che ha cambiato poco o niente. Un ritorno al passato ricco di insidie per il tecnico gigliato che ha, però, il vantaggio di conoscere a memoria pregi e punti deboli dei prossimi avversari dei viola.
E alla gara di domenica tiene moltissimo anche il patron Andrea Della Valle che, come ogni venerdì, ha dedicato parte del suo prezioso tempo per stare vicino alla squadra, un’ulteriore segnale di una passione ritrovata per i colori viola.
