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A Firenze in 300 sotto l’acqua a ricordare “Amici miei” e riscoprire i luoghi dei film

Redazione
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Si sono ritrovati in 300 nonostante la pioggia per riscoprire i luoghi che furono il set delle riprese della serie cult “Amici miei” di Mario Monicelli. Ierii a Firenze si è tenuto il primo raduno dei fan, arrivati anche da Catania, Trento e Udine, dal titolo “Amici Miei – Alluvionati dentro”.  L’iniziativa è stata organizzata proprio a ridosso dell’anniversario dei 50 anni dell’alluvione di Firenze del 1966 che fu raccontata attraverso diverse scene all’interno del secondo atto.

L’evento è stato ideato e promosso dai curatori della pagina facebook “Conte Raffaello ‘Lello’ Mascetti” con la collaborazione dell’emittente Radio Firenze, che ha riproposto on air i dialoghi cult dei film e dell’associazione di guide turistiche ‘Tre passi per Firenze” che ha condotto i partecipanti per i luoghi che hanno fatto da scenario nelle storiche ‘zingarate’ dei quattro inseparabili amici.

Il tour è cominciato nel pomeriggio sotto la pioggia con ritrovo al Piazzale Michelangelo dove, ad aspettare i fan, anche un esemplare della mitica Fiat 125, l’auto del Melandri usata per le zingarate dei quattro amici.

Il tour è proseguito al cimitero delle Porte Sante, poi una visita allo storico Bar Necchi, (abituale ritrovo per le partenze delle “zingarate”), fino a giungere a Santo Spirito (luogo dell’ultimo congedo al Perozzi). Al cinema Spazio Alfieri, sold out per l’occasione, la proiezione dell’atto II della trilogia dopo un aperitivo a base di ‘birra Mascetti’.

Alla proiezione del film anche Enio Drovandi (il vigile nella scena del signor Becchi a Pisa) e Renato Cecchetto (alias Augusto Verdirame da Brescia).

“Siamo molto soddisfatti di questo successo – spiegano a Radio Firenze – ancora una volta, dopo l’entusiasmo che abbiamo registrato in occasione dei 20 anni de ‘Il Ciclone’, i fiorentini hanno risposto alla grande per ricordare un film che ha raccontato la storia della nostra città. Un modo originale per celebrare l’anniversario dei 50 anni dall’alluvione.”

 

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