(Adnkronos) – Dopo Milano, Roma, Genova e Pescara, riparte da Potenza, l’11 maggio, per proseguire lungo il Sud, la campagna nazionale a tappe ‘Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino’ per sensibilizzare sulle maculopatie, in particolare la degenerazione maculare umida legata all’età (nAmd) e l’edema maculare diabetico (Dme) per far emergere i bisogni non soddisfatti di pazienti e caregiver, tra cui il mantenimento di una vita sociale e lavorativa attiva, per migliorare la qualità di vita di chi convive con la patologia.
Presentata a Milano nel 2023 e promossa da Roche Italia con il patrocinio di Associazione pazienti malattie oculari (Apmo), Comitato macula, retina Italia Odv e Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso), la campagna inaugurata oggi a Potenza – si legge in una nota – prevede per il 2024, oltre a momenti di informazione attraverso conferenze stampa, lo screening della vista gratuiti per over 50. Nelle precedenti tappe, grazie alle visite oculistiche di primo livello che includono una scansione precisa della retina attraverso la tomografia a coerenza ottica (Oct), sono state raggiunte circa 1.200 persone, individuando, nel 28%, la necessità di ulteriori visite di approfondimento.
Le maculopatie sono patologie oculari che interessano l’area che si trova al centro della retina, ovvero la maculasi e si caratterizzano per la crescita di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la retina e l’accumulo di liquidi. Le più diffuse sono la degenerazione maculare legata all’età e l’edema maculare diabetico, che colpiscono principalmente persone con più di 50 anni, la fascia di età più rappresentativa della popolazione italiana con una piena vita sociale e spesso anche lavorativa. “Le maculopatie tracciano un percorso sfidante nella vita di chi le affronta – spiega Francesco Bandello, direttore dell’unità di Oculistica dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano e presidente Apmo – Sono patologie che influenzano profondamente il benessere psicologico non solo del paziente, ma anche di coloro che gli stanno vicino: familiari, amici e caregiver. La nAmd colpisce prevalentemente le persone over 60 e compromette la loro autonomia nella quotidianità, sia nel continuare a mantenere una vita attiva che nella gestione della terapia, imponendo la necessità di un supporto costante. Contestualmente il Dme, associato al diabete e non all’età, può colpire anche i più giovani che spesso si trovano improvvisamente di fronte all’impossibilità di lavorare. Davanti a ciò, una presa in carico del paziente tempestiva e adeguata diventa fondamentale”.
Oggi, il trattamento principale per le maculopatie prevede l’utilizzo di inibitori del Vegf (fattore di crescita dell’endotelio vascolare), una proteina che stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni. Nella maggior parte dei pazienti, somministrati attraverso iniezioni intravitreali, possono migliorare la visione se la diagnosi è stata precoce, il trattamento tempestivo ed eseguito a cicli regolari nel tempo. Malgrado l’impatto positivo della terapia, permangono ancora diversi problemi legati alle somministrazioni frequenti di questi trattamenti e, in definitiva, all’efficacia a lungo termine dopo la loro sospensione.
“Attualmente la ricerca scientifica ha reso disponibili trattamenti innovativi con nuovi meccanismi d’azione che durano più a lungo nel tempo e sono efficaci, ma che necessitano costanza nella somministrazione – sottolinea Teresio Avitabile, presidente Siso – Al fine di garantire una miglior qualità di vita, è necessario sostenere il paziente nel seguire correttamente il piano terapeutico. La campagna ha l’obiettivo di far luce su due importanti aspetti: in primo luogo il ruolo fondamentale della prevenzione nel preservare la capacità visiva delle persone; in secondo luogo, dissipare il timore legato alle maculopatie, queste patologie non devono più spaventare”,
I sintomi delle maculopatie possono manifestarsi dopo molto tempo, a volte quando ormai la patologia è in stadio avanzato. È per questo che la prevenzione e la diagnosi precoce diventano un tassello fondamentale, così come l’informazione. “Oggi il livello di informazione e conoscenza delle maculopatie è ancora inadeguato, nonostante la loro diffusione – commenta Massimo Ligustro, presidente di Comitato macula – Ciò che emerge è una forte mancanza di informazione sui percorsi terapeutici e sulle difficoltà quotidiane che impediscono ai pazienti di prendersi cura di loro stessi. Coinvolgere la popolazione e diffondere una consapevolezza più ampia su questi temi e sulle implicazioni che possono presentare nel lungo periodo, rappresentano gli strumenti necessari a garantire una prevenzione efficace e duratura”. Aggiunge Assia Andrao, presidente Retina Italia OdV: “Da anni le nostre associazioni operano su tutto il territorio nazionale dedicandosi con impegno a promuovere una corretta informazione e all’incoraggiamento di pratiche preventive più diffuse. Riteniamo importante promuovere una sinergica collaborazione che coinvolga non solo i clinici professionisti, ma anche le associazioni di pazienti e le istituzioni competenti per migliorare il percorso del paziente offrendo al contempo – conclude – un sostegno adeguato anche ai loro familiari” .