Siamo una città all'avanguardia, avremo la targhetta degli amministratori ma le buche, le strisce invisibili, l'anarchia del traffico restano di Piero Campani

I fiorentini, o meglio tutti quelli che risiedono in città, adesso possono stare tranquilli. Sicuramente qualche distratto che non partecipa troppo alla vita del proprio condominio  adesso avrà di fronte tutte le volte che supera il portone una bella targa con il nome dell’amministratore, con tanto di indirizzo e numero di telefono. Il tutto con tanto di mozione da approvare nelle prossime sedute
Non hanno certo scoperto l’acqua calda i consiglieri di Palazzo Vecchio. Hanno solo ricalcato quello che prevede già la nuova legge statale sulle regole dei condomini e dei rapporti fra gli amministratori e tutti coloro che frequentano il condominio. Certo chi ha pensato questa mozione deve essersi spremuto a lungo le meningi. Gli faranno ancora male per essere riuscito a ricalcare una legge che esiste già
Ma certamente  i cittadini avrebbero apprezzato molto più una mozione sulle buche nelle strade, sulle strisce pedonali ormai cancellate e invisibili in gran parte della città, sull’assenza dei vigili urbani in giro per la città, sulla sosta in seconda, terza fila senza veder chi  dovrebbe sbrogliare la matassa, sull’impossibilità dei residenti di trovare un posto auto se non a qualche chilometro di distanza. Ormai tutti posteggiano dove non possono. Una mozione sull’anarchia che regna nel traffico a Firenze.
Ma mozioni di questo genere comportano un impegno di ricerca che i cittadini non possono chiedere ai consiglieri. Troppo sudore, meglio ricalcare una legge dello stato e presentarla come propria.  Così chi ha presentato la mozione, sul finire della legislazione, avrà un momento di gloria