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Elon Musk: “La Nato doveva sciogliersi”. Ma X lo corregge

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Perché esiste ancora la Nato?”. E’ la domanda che Elon Musk – numero 1 di X, Tesla e Space X – si pone in una delle tante conversazioni a cui partecipa sul suo social. Il magnate risponde al post di David Sacks, altro nome top della finanza. “Nel 1991 l’Unione Sovietica è crollata e la Nato si è trovata di fronte ad una crisi esistenziale: la sua ragione di esistere non c’era più -scrive Sacks-. Non è stata smantellata. Anzi, ha trovato una nuova missione: espandersi. E in un loop costantemente autoreferenziale, l’espansione della Nato avrebbe creato le ostilità necessarie per giustificare la propria esistenza”. Musk, a questo punto, interviene. “E’ vero. Mi sono chiesto sempre perché la Nato abbia continuato a esistere anche se la sua nemesi e la sua ragione d’essere, il Patto di Varsavia, era stato smantellato”, scrive il magnate. Nella sua riflessione, però, c’è un’imprecisione e paradossalmente è proprio X a farglielo notare. Le note aggiunte da alcuni degli utenti che hanno letto il post ristabiliscono la verità: “Il Patto di Varsavia è nato come reazione alla Nato, non il contrario”, è la correzione abbinata al messaggio di Musk. 

La posizione di Mr Tesla in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia da tempo è sotto i riflettori. Musk ha messo a disposizione di Kiev il sistema satellitare Starlink, che ha consentito all’Ucraina di mantenere sempre attiva un rete di comunicazioni. Successivamente, alcune esternazioni hanno evidenziato una posizione contraria al sostegno americano a Kiev. “I soldi non aiutano l’Ucraina. Prolungare la guerra non aiuta l’Ucraina. “L’America vuole fare la parte del buono, vuole aiutare. Molti paesi non sono disposti a farlo. Il problema è che prolungare la guerra provoca la morte dei migliori giovani dell’Ucraina. Anche i russi non vogliono andare a combattere. E’ tutto sbagliato”, ha detto Musk a febbraio. “Non c’è nessuna possibilità”, che Vladimir Putin perda la guerra o che ponga fine alle ostilità. “Se arretra, verrà ucciso. Quelli che vogliono un cambio di regime in Russia, dovrebbero pensare a chi sarebbe la persona in grado di rimuovere Putin. Una persona favorevole alla pace? Probabilmente no. Probabilmente sarebbe anche più dura di Putin”, ha aggiunto. 

A Washington, la Camera dei Rappresentanti potrebbe dare il via libera al pacchetto di armi e aiuti da 61 miliardi. Il Senato ha già detto sì. Musk non condivide l’invio di nuove armi: “Dobbiamo almeno sapere dove andrà a finire questo denaro e qual è la exit strategy. In ogni caso – scrive oggi – le spese del governo sono fuori controllo”.