Grazie all’intelligenza artificiale si potrà parlare con Leonardo di arte scienza, ingegneria ma anche di temi contemporanei. Succede al Museo Leonardo da Vinci di Firenze (via del Castellaccio 1r) dove è stato creato e verrà esposto, a partire dal 5 ottobre, l’Avatar di Leonardo da Vinci. Un’occasione unica per i visitatori che consentirà loro di parlare, interagire e divertirsi con il genio universale del Rinascimento.
L’innovazione, presentata oggi a Firenze da Gabriele e Leonardo Niccolai, è stata svelata a inizio settembre alla fiera internazionale ASTC di San Francisco, dedicata alle più recenti tecnologie per i Musei della Scienza: qui, gli Artisan of Florence hanno introdotto il rivoluzionario Avatar virtuale di Leonardo da Vinci, pensato per scopi didattici e scientifici e destinato a musei di tutto il mondo.
L’Avatar di Leonardo permette al visitatore di interagire con il Maestro in oltre 24 lingue, affrontando temi che spaziano dall’arte alla scienza, dall’ingegneria alle invenzioni del Rinascimento. Grazie al collegamento con un sistema di intelligenza artificiale, la conversazione può includere anche argomenti contemporanei, ai quali Leonardo risponde in modo autonomo, spesso con un tocco di umorismo, proprio perché estranei al suo tempo.
Per costruire la sua personalità digitale e la qualità delle sue risposte, sono state integrate nel programma oltre 12.000 frasi, eventi, date e informazioni tratte dalla vita e dalle opere di Leonardo. Qualora il sistema non trovi direttamente un’informazione nel suo archivio, è in grado di ricercarla autonomamente sul web.
«È inoltre possibile arricchire l’archivio dell’Avatar con l’intera raccolta dei Codici vinciani e con i principali studi e testi dei più autorevoli storici moderni – spiega Leonardo Niccolai, programmatore del progetto -. In questo modo, l’Avatar diventa uno strumento capace di fornire risposte immediate e precise su date, eventi e citazioni, trasformandosi in una vera risorsa per studiosi, storici e appassionati».
La stessa metodologia di sviluppo può essere applicata anche ad altri grandi personaggi della storia. Non a caso, dalla fiera di San Francisco sono già arrivate richieste da musei statunitensi e asiatici per la creazione di Avatar dedicati a figure come Einstein, Edison, Tesla, Galileo, e ad artisti come Michelangelo, Modigliani, Van Gogh, fino a personaggi storici quali Archimede e Giulio Cesare.
L’intelligenza artificiale è stata utilizzata anche per elaborare il possibile volto dell’Uomo Vitruviano: «Abbiamo chiesto all’Ia di tratteggiarlo attingendo sia dal disegno di Leonardo che da diversi ritratti di grandi maestri come Andrea Del Verrocchio, Perugino, Raffaello, Botticelli – spiega Niccolai -. Il vantaggio dell’Ia è enorme: ci consente di raggiungere risultati che, fino a poco tempo fa, erano impensabili. E noi stiamo lavorando anche ad altre applicazioni di questa tecnologia al mondo di Leonardo».
Il Museo Leonardo da Vinci di Firenze
Tutto ha origine intorno al 1960, quando Carlo Niccolai decise di trasformare il suo laboratorio di oggetti per gli accessori dell’alta moda italiana in una fucina dove riproduceva macchine di Leonardo di alto livello di artigianato. Un po’ per passione, un po’ per provare una nuova avventura, Carlo diede inizio a una vera e propria collezione di macchine, funzionanti, di Leonardo da Vinci.
Dopo aver acquistato e letto alcune pagine dei Codici di Leonardo, iniziò a replicare i progetti in scala più larga, addirittura a grandezza naturale. Grazie all’intraprendenza del figlio Gabriele ottenne quindi l’apporto di studiosi capaci di leggere e decifrare gli appunti che Leonardo scriveva di fianco ai modelli nei Codici, affinando i suoi modelli e scoprendo meccanismi che, fino alla concreta riproduzione delle opere, non erano mai stati chiariti..
Ne nacque una collezione, affinata dagli apporti accademici di eminenti studiosi, grazie alla quale Carlo e Gabriele intrapresero anche la strada dell’organizzazione di eventi culturali legati al nome di Leonardo. Iniziarono così a farsi conoscere a musei, istituzioni e privati che avessero voglia di possedere, seppur per il tempo necessario all’evento, un pezzo della mente di Leonardo.
Un’esperienza che è sfociata nella costituzione del museo fiorentino dedicato a Leonardo e che si proietta nel futuro grazie al contributo della terza generazione della famiglia con Leonardo Niccolai.
Leonardo Niccolai
Leonardo Niccolai è studente della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze e collaboratore dell’azienda di famiglia che gestisce il Museo Leonardo da Vinci di Firenze in via del Castellaccio 1r.
Da circa un anno ha intrapreso un percorso di ricerca e sviluppo dedicato all’applicazione dell’intelligenza artificiale nella comunicazione museale e negli eventi culturali. L’esperienza ha portato alla realizzazione dell’innovativo Avatar di Leonardo da Vinci, presentato con successo a settembre 2025 alla fiera internazionale ASTC di San Francisco: adesso Leonardo Niccolai sta organizzando un gruppo di lavoro con partner aziendali per sviluppare nuovi progetti di Avatar e applicazioni digitali su richiesta dei principali musei internazionali.