Fermata la produzione il 28 gennaio e licenziati i 37 dipendenti sembrava chiudersi un capitolo di una lunga e importante storia dolciaria francese durata ben 150 anni,ma il 16 febbraio quando gli operai scoprono che i macchinari,marchi e ricette ,rischiano di essere venduti nelle piu svariate parti del mondo, tornano alla carica e parte l’occupazione degli ex lavoratori,che decidono durante una assemblea a porte chiuse di far ripartire i macchinari e riavviare la produzione delle madeleine .
Vengono confezionate ben 3610 scatole di biscotti esposte e tutte vendute nel giro di pochissime ore al mercato di Saint-Saveur; la notizia di questo successo viene riportata dal quotidiano Liberation,descrivendo anche le testimonianze dei compratori come in libro di Proust,che commossi dai ricordi dell’infanzia hanno ordinato altre madeleine per la settimana successiva.
Dalla vendita solidale del 27 febbraio si sono raccolti i fondi sufficienti per permettere successive infornate ,e i lavoratori del biscottificio hanno prodotto cinque volte di più sollecitati dall’interessamento del biscottino francese di ben dodici potenziali investitori,ma ora i dipendenti della fabbrica sperano concretamente in un nuovo compratore che sia interessato a investire in questo dolcetto fatto di zucchero,uovo e farina,dopo che il Crédit Agricole,fece naufragare il progetto di ristrutturazione industriale nel 2012,rifiutandosi di sborsare 750 mila euro ,a fronte dell’impegno di due banche locali e del Consiglio Regionale pronte invece a investire e a scommettere sul rilancio dell’azienda storica francese.
Patrizia Scotto di Santolo