Home VETRINA Gli auguri di Renzi nel segno di Amerigo Vespucci

Gli auguri di Renzi nel segno di Amerigo Vespucci

admin
490
0

“Per noi il 2012 sarà l’Anno di Amerigo(Vespucci ndr). Il simbolo di questa ricorrenza avrà come slogan ‘Naming the future’, perché il 2012 possa essere l’anno in cui, nel nome di un grande fiorentino, ciascuno di noi provi a vivere quotidianamente con la curiosità, con l’orgoglio, con l’apertura ma soprattutto con la consapevolezza di chi pensa che dare un nome al futuro sia la grande opportunità per Firenze”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, concludendo il suo intervento per i tradizionali auguri di Natale alla città che si è svolto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

 

Risultati e proposte 

 Renzi ha ricordato alcuni dei progetti realizzati nel 2011, a partire dalla prima del Maggio musicale fiorentino nel nuovo teatro dell’Opera ed ha annunciato alcune delle grandi opere da realizzare nel 2012, dall’inaugurazione del nuovo Palazzo di giustizia a quella del museo del Novecento alle Leopoldine e “le tante sfide da vincere tutti i giorni, dalla pulizia della città ai parcheggi”.
“Per noi – ha detto Renzi –  il 2012 sarà l’anno di Amerigo. Il simbolo dell’anno è ‘Naming the future’, dare un nome al futuro. Vespucci è stato l’uomo che non ha scoperto che lì c’erano gli Stati Uniti, ma è stato il primo ad aver consapevolezza che erano una terra nuova e le ha dato il nome. Anche per noi deve essere importante dare un nome alle sfide che ci aspettano. Il 2012 può essere l’anno in cui, nel nome di un grande fiorentino, ciascuno di noi prova a vivere quotidianamente con la curiosità, con l’orgoglio, con l’apertura ma soprattutto con la consapevolezza di chi pensa che dare un nome al futuro sia la grande opportunità per Firenze”

“Noi – ha continuato – vogliamo affermare le ragioni della comunità e dell’identità. Identità è una parola bella, non è contrario di integrazione, ma è una parola in positivo, che dà gioia alla comunità. Il contrario di integrazione è disintegrazione. Noi abbiamo bisogno di una città che non si disintreghi ma che si riconosca attorno a dei simboli”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui