In seguito al rogo a Sesto Fiorentino, che ha visto la morte di Alì Muse, rifugiato somalo, che ha perso la vita nel tentativo di salvare i documenti per il ricongiungimento familiare con la moglie e la figlia, che vivono in Keya, un gruppo di migranti, scampati all’incendio, ha occupato ieri Palazzo Strozzi, sede della mostra Ai Weiwei. Libero, rivendicando il diritto alla casa e ad una vita dignitosa, trovando nella mostra e nel lavoro dell’artista la voce simbolo della loro protesta.
L’ingresso alla mostra è stato bloccato e la protesta è continuata dentro il palazzo. Sulle scale è stato di nuovo srotolato lo striscione con scritto “Ali Mouse è morto per colpa dello Stato”. Verso le 17 la mostra è stata riaperta, dopo che era stata chiusa intorno alle 13. La biglietteria è stata riaperta e i visitatori sono stati fatti entrare da un ingresso secondario. I manifestanti sono rimasti raggruppati nelle scale d’ingresso, seduti dietro allo striscione su cui era scritta la frase ‘Ali morto per colpa dello Stato’.
Poco prima delle 20 i migranti hanno lasciato Palazzo Strozzi. In autobus sono stati portati al palazzetto dello sport di Sesto Fiorentino che li ospiterà temporaneamente. Questa la dichiarazione del direttore della Fondazione Palazzo
“L’arte è veicolo di sensibilizzazione e confronto – e la mostra di Ai Weiwei a Palazzo Strozzi oggi è diventata luogo per dare voce al dramma dei migranti. I manifestanti hanno visto nella figura dell’artista e nelle opere in mostra un grido per la loro protesta, riconoscendone il grande valore simbolico. Palazzo Strozzi conferma di essere un luogo di dialogo e accoglienza per tutti. Allo stesso tempo dobbiamo garantire l’accesso ai nostri visitatori. Abbiamo allertato le autorità competenti e auspichiamo che la situazione venga risolta nel modo migliore possibile”