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‘Ai Weiwei. Libero’ ha chiuso con un bilancio eccezionale di 150.000 visitatori. Dal 10 marzo ‘Bill Viola. Rinascimento elettronico’

Redazione
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AI WEWEI. LIBERO RID (1)Si è chiusa ieri a Palazzo Strozzi, Ai Weiwei. Libero la prima grande retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei.
Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, in quattro mesi di programmazione, la mostra ha raggiunto la cifra record di , riscuotendo allo stesso tempo un grandissimo successo di critica, che l’ha consacrata una delle mostre di arte contemporanea più visitate di sempre in Italia.

 Le mostre del 2016, decimo anno dell’attività della Fondazione, hanno visto inoltre il raggiungimento del traguardo di circa 360.000 visitatori, ponendosi come l’anno di maggior successo di Palazzo Strozzi, confermando la qualità della sua offerta. Protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, Ai Weiwei ha invaso con la sua straordinaria libertà creativa tutti gli spazi di Palazzo Strozzi: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina, con iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto. Per la prima volta Palazzo Strozzi è stato utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista cinese di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici.

AI WEWEI. LIBERO RID (3) Una rassegna apprezzata dal pubblico per la qualità delle opere esposte e per l’attualità del tema trattato che ha creato una straordinaria occasione di dibattito e di riflessione. Fin dalla sua apertura l’attenzione della stampa nazionale, internazionale e dei maggiori social networks si è focalizzata su Reframe la grande installazione che l’artista ha realizzato appositamente per Palazzo Strozzi, coinvolgendo due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue gommoni di salvataggio ancorati alle finestre del palazzo: un progetto che tratta un tema quanto mai attuale portando l’attenzione ai destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo. 

La mostra di Palazzo Strozzi Ai Weiwei. Libero, è stata al centro delle cronache cittadine e nazionali anche nelle ultime settimane di programmazione, per l’occupazione di alcuni spazi del Palazzo da parte di un gruppo di migranti somali, scampati al Rogo di Sesto Fiorentino, che rivendicavano il diritto alla casa e ad una vita dignitosa. Un fatto che mostra quanto l’arte possa essere anche veicolo di sensibilizzazione e confronto: i manifestanti infatti hanno visto nella figura dell’artista e nelle opere in mostra un grido per la loro protesta, riconoscendone il grande valore simbolico.

AI WEWEI. LIBERO RID (2) Le attività legate alla mostra hanno registrato una grande partecipazione e le strategie di promozione differenziata ad hoc hanno dato risultati eccezionali non solo in termini di numero di visitatori ma anche sulle peculiarità e sul gradimento. Dai sondaggi distribuiti in mostra è stato registrato che oltre il 97% del pubblico ha espresso un giudizio positivo e il 93% dichiara di voler tornare per le mostre future.
Interessante anche la presenza di nuovo pubblico: il 44% del totale visitatori (oltre 60.000) ha visitato per la prima volta gli spazi espositivi di Palazzo Strozzi, in occasione della mostra Ai Weiwei. Libero, e oltre l’85% di loro dichiara di voler tornare.

 “Ospitare una simile retrospettiva qui a Firenze ha significato pensare alla città come a una moderna capitale culturale – ha dichiarato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – Una città non soltanto legata al proprio passato ma in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo. L’ottimo risultato conferma la validità dell’offerta di Palazzo Strozzi, che continua a produrre mostre di successo e in grado di suscitare dibattito, tenendo fede al disegno della Fondazione, di portare a Firenze eventi culturali di qualità e di valenza internazionale. Questo successo non è dipeso solo dalle opere esposte ma anche da un approccio innovativo all’interpretazione, alla comunicazione e all’accoglienza.”

Dal 10 marzo al 23 luglio 2017 Palazzo Strozzi ospiterà
, una grande mostra che celebra il maestro indiscusso della videoarte contemporanea attraverso opere della sua produzione dagli anni settanta a oggi esposte in dialogo con l’architettura di Palazzo Strozzi e in un inedito confronto con grandi capolavori del Rinascimento. Curata da Arturo Galansino e Kira Perov , direttore esecutivo, Bill Viola Studio, la rassegna si pone come un evento unico per ripercorrere la carriera dell’artista, sempre segnata dall’unione tra ricerca tecnologica e riflessione estetica, dalle prime sperimentazioni con il video negli anni settanta fino alle grandi installazioni degli anni duemila che catturano l’attenzione del pubblico con forti esperienze sensoriali. In modo totalmente inedito, nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi, la mostra crea inoltre uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il confronto delle opere di Viola con capolavori di grandi maestri del passato, che sono stati fonte di ispirazione per l’artista americano e ne hanno segnato l’evoluzione del linguaggio.

 In occasione della mostra Palazzo Strozzi ha inoltre creato una speciale collaborazione con il Grande Museo del Duomo di Firenze. Grazie a uno speciale biglietto congiunto sarà possibile visitare la mostra di Palazzo Strozzi insieme al Battistero di San Giovanni e al Museo dell’Opera del Duomo. Qui saranno eccezionalmente esposti i video Observance (2002) e Acceptance (2008): due celebri opere di Bill Viola dedicate ai temi del dolore e della sofferenza esaltando la riflessione sull’umanità e sul senso religioso nel mondo contemporaneo, che saranno messe in dialogo con due simboli del museo fiorentino come la Maddalena penitente di Donatello e la Pietà Bandini di Michelangelo.

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