Special Guest di Pitti Uomo 92 JW Anderson, che si è affermato come fashion brand grazie alla creatività e all’eclettismo che il designer nordirlandese Jonathan Anderson. Special guest anche Off-White: tra fashion e streetwear, Virgil Abloh ha trasformato il proprio lifestyle in un brand di successo, portando Off-White verso una compiuta maturità stilistica. La sera di giovedì 15 giugno, Off-White c/o Virgil Abloh presenterà la collezione menswear SS18, insieme a una selezione della pre-collezione donna.
Tra gli eventi, il designer francese Christian Louboutin presenta un inedito special project, partecipando per la prima volta a Pitti Uomo. Hugo, la linea più fashion-forward di Hugo Boss, la sera di martedì 13 giugno alla Manifattura Tabacchi, mostrerà la collezione con uno speciale fashion show che combinerà uscite menswear e womenswear.
Federico Curradi torna a Pitti Uomo per presentare, la mattina di mercoledì 14 giugno al Museo Bardini, in anteprima e con un evento speciale, la menswear collection SS18. Importante première a Pitti Uomo per Alanui, il progetto in stile nomade-chic lanciato da Nicolò e Carlotta Oddi. Infine, Pitti Immagine presenta, a giugno 2017, la nona edizione di ‘Who Is On Next? Uomo’, il concorso dedicato alla ricerca di nuovi talenti della moda maschile. I nomi dei finalisti sono: Bad Deal, Magliano, Omar, matteolamandini, Milano 140, Self Made by Gianfranco Villegas.
Nel giorno d’apertura della 92/a edizione di Pitti Uomo, dal 13 al 16 giugno a Firenze, Palazzo Pitti inaugura la mostra ‘Il museo effimero della moda’, prodotta da Pitti Discovery, Gallerie degli Uffizi e Palais Galliera. E’ il secondo episodio del programma triennale promosso dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, ovvero una mostra che apre i preziosi archivi e presenta alcuni pezzi pregiati della storia del costume. Curata da Olivier Saillard, sarà aperta fino al 22 ottobre. “E’ l’occasione di aprire gli archivi e offrire un nuovo punto di vista sulle collezioni e sugli spazi della Galleria del Costume e della moda, che in questo modo porta a compimento il processo di evoluzione verso lo status di Museo della Moda di Palazzo Pitti”, dice Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi. In mostra ci saranno ben 200 tra abiti e accessori, in 18 sale: i pezzi selezionati vanno da metà ‘800 ai giorni nostri, anche abiti mostrati per la prima volta, mai usciti dalle scatole per la conservazione.
Il settore del tessile-abbigliamento cresce, quello italiano dell’1% nel 2016 a 52,9 miliardi di euro, rimbalzino tecnico dopo il forte recupero del 2015 sugli anni di crisi, ma ormai pensare che moda significhi camicie a righe o a fiori, spalla stretta o revers lungo è ampiamente riduttivo. Si dice moda, ma si intende distribuzione, cioè logistica, pianificazione e risparmio nei trasporti, ottimizzazione delle rese che nei casi migliori significa resa zero: produzione a consegna a richiesta, come nel lusso ma con numeri di massa e via web. Il futuro delle multinazionali dell’abbigliamento e degli accessori si gioca infatti sempre di più sulla capacità di intercettare l’evoluzione dei desideri e sulla capacità di tradurli in acquisto, e questo vale anche per quella sorta di multinazionale complessiva, quel sistema multiforme e rompicapo che è la moda italiana, unione di infinite piccole, medie e grandi aziende con tre o quattro soli player massimi a capitale nazionale: Prada, Giorgio Armani e Dolce&Gabbana.