La Squadra Mobile della Questura di Firenze ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze – Angelo Antonio Pezzuti – su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Leopoldo De Gregorio, nei confronti di tre uomini ritenuti responsabili di una serie di furti in appartamento messi a segno – a partire dalla scorsa estate – tra Firenze, Prato, Arezzo e Viareggio.
Destinatari delle misure cautelari personali sono tre uomini tra cui due fiorentini di 42 e 26 anni. Quest’ultimi sono finiti agli arresti domiciliari, mentre è tuttora ricercato il terzo uomo, sul quale – nell’ambito della medesima inchiesta – pende anche un’accusa per ricettazione in relazione ad una vendita di alcune apparecchiature elettroniche rubate.
L’attività investigativa, sviluppata intorno ad una serie di furti messi a segno la scorsa estate a Firenze, è nata grazie all’intuizione degli uomini della Squadra Mobile fiorentina sulla possibile destinazione della refurtiva.
Gli investigatori hanno infatti concentrato la loro attenzione sui possibili “punti di arrivo” della refurtiva dei colpi e così la scorsa estate, durante un controllo, sfogliando i registri di un “compro oro” di Firenze è emerso che, in pochi mesi, alcuni soggetti – tutti riconducibili alla medesima “famiglia” – avevano venduto all’esercente sui 15.000 euro di oro e preziosi.
Gli uomini della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile hanno quindi cominciato a monitorare i loro spostamenti: dopo pochi giorni la loro auto è stata avvistata a Prato, proprio nei pressi di un’abitazione presa di mira dai ladri.
Lo stesso giorno è finito nel mirino degli inquirenti anche il terzo soggetto destinatario della misura cautelare che, poco dopo il furto di preziosi avvenuto nel pratese, avrebbe venduto ad un “compro oro” quasi 100 grammi di metallo prezioso, riconosciuto in parte dalla vittima.
Sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, altri episodi – almeno cinque colpi consumati o tentati tra le province di Firenze, Prato, Arezzo e Lucca – sarebbero riconducibili ai destinatari dell’ordinanza emessa dal Gip.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, la Polizia di Stato, dando esecuzione ad un decreto di “sequestro preventivo” emesso dal Gip, ha messo i sigilli a due “compro oro” – uno a Firenze e l’altro a Sesto Fiorentino – dove sarebbe finito parte del bottino “trafugato” dai ladri.
All’interno del “compro oro” di Firenze, durante un controllo effettuato sempre nell’ambito dell’indagine, gli agenti della Sezione Criminalità Diffusa avrebbero rinvenuto alcuni monili la cui transazione, avvenuta con modalità sospette non chiarite dal responsabile, non era stata registrata regolarmente.
L’esercizio commerciale di Sesto Fiorentino – sempre secondo quanto emerso durante l’attività investigativa – avrebbe invece ricevuto oro per un valore di circa 1500 euro.
Ieri mattina, invece, in un terzo “compro oro”, coinvolto nelle indagini ma oggetto di sola perquisizione, la polizia ha rinvenuto altri monili in oro non registrati (parte dei quali trovati in un controsoffitto del bagno) e quindi di sospetta provenienza “delittuosa” (per gli stessi sono al momento in corso accertamenti).
Nel corso dell’operazione la Squadra Mobile ha infine sequestrato, nell’abitazione fiorentina dei due indagati finiti agli arresti domiciliari, vari monili. Gli investigatori ritengono verosimilmente che tale materiale potrebbe essere sempre l’eventuale bottino di furti.
Quanto rinvenuto è visionabile on-line nella “bacheca oggetti rubati” del sito Internet www.poliziadistato.it(http://questure.poliziadistato.it/it/servizio/oggettirubati) consultando le categorie: Gioielli-Preziosi, Varie eOrologi.
Chiunque – munito di copia della relativa denuncia – riconosca questi oggetti come propri, potrà contattare la Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile tramite il centralino della Questura di Firenze (055.49771).