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Verso il Collegio interprovinciale Ipasvi Firenze-Pistoia: un unico grande ente a tutela degli infermieri

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Un solo collegio per razionalizzare i costi e portare avanti una politica unica. Si chiamerà Collegio interprovinciale Ipasvi Firenze-Pistoia e raccoglierà i 7000 iscritti all’ente del capoluogo toscano e i 2000 di quello pistoiese: un totale di 9000 iscritti che lo renderà uno degli enti Ipasvi più importanti a livello nazionale. Uno degli obiettivi cruciali del passaggio è la razionalizzazione dei costi: ogni collegio ha infatti 15 consiglieri e 4 sindaci revisori; passare da due collegi a uno significa dimezzare queste figure e avere più fondi per i rimborsi, necessari a coprire almeno le spese vive di chi svolge attività per il Collegio. Altro tema importante è la volontà di dare vita a politiche per gli infermieri che partano dalle periferie, recuperando la vicinanza a quei territori che hanno meno servizi. A ciò si lega le necessità di avere un rapporto continuo e stretto con cittadini: per questo sarà fatto subito un patto di alleanza con le federazioni e le associazioni che rappresentano gli utenti e i consumatori.
«Il bilancio dei nostri enti – spiega il presidente del collegio Ipasvi di Firenze, Danilo Massai – è fatto dalle quote degli iscritti e i nostri processi sono quelli di un ente pubblico: i costi delle procedure sono alti. Dovevamo quindi fare una scelta obbligata tra aumentare continuamente le quote o andare verso una razionalizzazione delle spese. E poi, se l’Azienda sanitaria è unica su tre province, come è possibile continuare a rischiare tre politiche diverse come Ipasvi? Anche l’Università è la stessa e i Collegi hanno il compito di controllare la qualità del processo formativo. Con la stessa Regione infine è importante poter essere rappresentati da un interlocutore unico, e questo è un primo passo».
«Il nostro – commenta il presidente del collegio Ipasvi di Pistoia, David Nucci – è un ente più piccolo rispetto a quello fiorentino, ed è difficile governare un processo che sta diventando sempre più complesso. A Pistoia abbiamo un unico dipendente e avremmo dovuto aumentare il personale con il rischio di non riuscire a gestire comunque i processi in modo univoco. Inoltre Firenze era già provider ECM e per noi esisteva già una collaborazione con il collegio fiorentino per la formazione».
La Federazione nazionale ha già approvato l’iter di fusione, si attende l’approvazione del Ministero della Salute. Una volta ricevuto il via libera del Ministero, che potrebbe arrivare con ogni probabilità intorno alla metà di agosto, saranno sciolti i due consigli e incaricati tre commissari che, per tre mesi, accompagneranno il nuovo ente verso le elezioni. La sede legale del nuovo collegio sarà Firenze, ma resterà attiva anche la sede di Pistoia.

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