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Traffico internazionale di droga stroncato dai Carabinieri

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Taxi driver, brillante operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Firenze. Nella giornata odierna è stata portata a termine, nelle province di Roma, Catanzaro e Reggio Calabria, una vasta operazione antidroga che ha visto i militari fiorentini, coadiuvati da quelli dei locali Nuclei Investigativi e dei Reparti Speciali della Sezione Anticrimine dei Carabinieri di Roma, dare esecuzione a sette provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di altrettanti soggetti, responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, Dott. David Monti ,recependo integralmente gli esiti dell’attività d’indagine condotta sotto la direzione della D.D.A. della locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di sei uomini e una donna, lasciata ai domiciliari perché madre di un bimbo. Sono stati anche  sottoposti a sequestro preventivo un rinomato ristorante ed un centro benessere, entrambi aventi sede nella Capitale e di proprietà di alcuni degli arrestati, per un valore di circa tre milioni di euro.
Le attività investigative, avviate nel dicembre del 2010 come sviluppo di un arresto operato dai Carabinieri della Stazione di Grassina di un giovane trovato in possesso di un’ingente quantità di cocaina, marijuana ed hashish, detenuta per conto di uno degli arrestati, permettevano di accertare come quest’ultimo, vantando legami personali e diretti con esponenti dei cartelli colombiani, fosse inserito in un ben avviato ‘business’ internazionale dedito al commercio “all’ingrosso” di cocaina e di metamfetamina . I malviventi, lavoravano principalmente in Italia (Toscana, Lazio, Lombardia e Calabria), Spagna, Svizzera, Olanda e Turchia, gestivano i loro floridi traffici acquistando la cocaina direttamente da produttori colombiani (circa 2.500 dollari al Kg), occupandosi dell’importazione nel vecchio continente (via aerea o via navale), dove veniva rivenduta a prezzi all’ingrosso (30.000-38.000 euro al Kg), ottenendo così lauti profitti che venivano anche reinvestiti in attività imprenditoriali.
La metamfetamina, invece, direttamente prodotta da chimici esperti facenti parte dell’associazione, e abilmente occultata all’interno di valige appositamente modificate, tramite corrieri internazionali raggiungeva i principali mercati di smercio (Giappone, Nuova Zelanda, Australia e Thailandia) dove veniva venduta a 500-600 euro al grammo. Al termine di complesse e meticolose attività, condotte con l’ausilio dei più evoluti strumenti d’indagine, ma anche dei più tradizionali (ed estenuanti) metodi classici, gli inquirenti sono riusciti ad acquisire inconfutabili elementi di colpevolezza, suffragati anche dal recupero di ingenti quantitativi di stupefacente e da diversi arresti. In particolare: 8 luglio 2011, aeroporto di Milano – Malpensa, sequestro di 28 Kg di cocaina occultati all’interno di un bagaglio, imbarcato su un volo proveniente dal Messico (Cancun);
­ 20 maggio 2012, aeroporto di Roma – Fiumicino, 5,3 Kg di metamfetamina nascosti all’interno di alcuni bagagli, pronti per essere imbarcati su un volo per l’Australia e la Nuova Zelanda, con il conseguente arresto di 4 corrieri italiani; 25 maggio 2012, a Roma, sequestro di 3,5 Kg di cocaina celati nel doppio fondo di un’autovettura nascosta in un parcheggio a pagamento; 4 agosto 2012, aeroporto di Istanbul, sequestro 2,2 Kg di metamfetamina nascosti all’interno di alcuni bagagli, pronti per essere imbarcati su un volo per il Giappone, con il conseguente arresto di 2 corrieri spagnoli.
Le indagini hanno presentato una significativa convergenza investigativa con altre attività condotte dalla Guardia di Finanza di Catanzaro e coordinate da quella D.D.A., ragione per la quale si è reso necessario, oltre il fattivo e proficuo scambio informativo tra i due differenti Servizi di Polizia Giudiziaria operanti, anche il coordinamento tra le due Direzioni Distrettuali Antimafia che ha consentito di evidenziare il ruolo chiave di alcuni degli arrestati, in relazione ad altri traffici internazionali di stupefacenti nonché la loro appartenenza ad ambienti contigui alla ‘ndrangheta calabrese. Dopo l’arresto i prevenuti arrestati sono stati associati alle Case Circondariali di Roma, Velletri, Lamezia e Palmi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

 

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