”Abbiamo ottenuto un doppio risultato – ha commentato il prefetto Luigi Varratta – da un lato abbiamo smascherato una serie di situazioni illecite, dall’altro abbiamo dato il via a una sanatoria; alcuni titolari si sono gia’ messi in regola, mentre altre aziende senza autorizzazione verranno riqualificate come imprese artigiane”. Del gruppo di lavoro, coordinato dai vice prefetti Rosa Milano e Anna Chiti Batelli, fanno parte, oltre la Prefettura, le forze di polizia, l’Agenzia delle Entrate, la Direzione provinciale del Lavoro, Inps, Inail, la Camera di Commercio fiorentina e il Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Dopo aver incrociato i dati a disposizione (come partite iva, denominazioni fiscali, certificazione contributiva, dichiarazioni di inizio attivita’, attestazioni sanitarie e di conformita’ edilizia) il tavolo ha elaborato una radiografia dettagliata della situazione esistente e ha puntato l’attenzione su undici centri sui quali affioravano i maggiori sospetti di irregolarita’. E’ stato quindi deciso di intervenire sugli obiettivi individuati con undici squadre, una per ogni centro da controllare, composte da poliziotti, carabinieri, Nas, finanzieri, agenti della polizia municipale fiorentina e ispettori di Inps Inail e Asl.
L’azione simultanea delle undici task-force, effettuata lo stesso giorno e alla stessa ora (mercoledi’ 17 ottobre alle ore 17, orario considerato tra quelli con piu’ frequentatori), e’ stata coordinata e seguita in Prefettura da un’apposita cabina di regia. ”Al tavolo di lavoro abbiamo registrato subito – ha sottolineato Varratta – un frequente turn-over delle aziende cinesi, ditte con una vita media di un anno e mezzo, che chiudevano e riaprivano poco dopo con un altro nome, movimenti ambigui che suscitavano molti sospetti. Abbiamo voluto vederci chiaro. Alla banca dati su ciascuna attivita’ di estetica, ora abbiamo aggiunto anche le infrazioni commesse. Da ora in poi sara’ piu’ difficile sfuggire ai controlli”. Tutto nasce alcuni mesi fa, quando Cna e Confartigianato, facendosi portavoce delle indicazioni che giungevano da parte degli associati, avevano evidenziato alla Prefettura che nel comparto del benessere aprivano molte imprese a conduzione cinese senza i requisiti tecnico-professionali richiesti dalla normativa nazionale e regionale, in locali non adeguati e al di fuori delle direttive sanitarie, a costi troppo bassi per garantire determinati standard qualitativi e senza osservare gli adempimenti fiscali e contributivi. Secondo le due confederazioni si veniva cosi’ a profilare una forma di concorrenza sleale nei confronti delle oltre duemila attivita’ del ramo, esistenti in provincia di Firenze, che operano legalmente, fornendo al consumatore servizi in base a precisi criteri di competenza e di igiene. Soddisfazione per il lavoro svolto e i risultati raggiunti e’ stata espressa da Cna e Confartigianato. ”Non ci fermeremo qui – ha concluso il prefetto – il gruppo continuera’ il suo lavoro su altri obiettivi. Vogliamo dare un segnale importante a chi ogni giorno lavora, con impegno e oneri costosi, nel rispetto delle regole”.