di Elisabetta Failla
La 27ma edizione della Chianti Classico Collection si è chiusa con un grande successo di pubblico, tra professionisti del settore e stampa specializzata e di settore. Circa 2500 i professionisti di settore presenti, tra ristoranti, buyer, enoteche, e circa 400 i giornalisti accreditati.
Sempre interessante, invece la cena conviviale con i produttori di Chianti Classico che si è svolta per il secondo anno. Alla fine del 2018, infatti, il Consorzio Vino Chianti Classico ha dato vita al progetto “Amici del Chianti Classico”, ovvero la creazione di una nuova comunità di ristoranti a cui viene riconosciuto il merito di lavorare in modo particolarmente entusiasta e professionale con i vini del Gallo Nero. Il progetto nasce da uno screening di oltre 300 ristoranti tra le città di Firenze, Siena e nel territorio di produzione del Chianti Classico che ha potuto restituire al Consorzio una ampia fotografia del posizionamento del Chianti Classico sul mercato nazionale.
La formula è, a parer nostro, vincente formula, perché gli invitati, suddivisi nei vari ristoranti fiorentini, hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino alcuni produttori, seduti allo stesso tavolo, la storia delle loro aziende e dei loro vini. Noi eravamo al Golden View a due passi da Ponte Vecchio e abbiamo cenato con Andrea Bonora di Cortedomina a Radda in Chianti, e con Ginevra Piccini e Giacomo Panicacci di Tenute Piccini, un gruppo che riunisce cinque aziende vitivinicole situate, oltre che nel Chianti Classico, a Montalcino, in Maremma, in Basilicata e sull’Etna, degustando i vini di una di queste: la Fattoria di Valiano situata vicino Castelnuovo Berardenga.
Durante la cena sono stati degustati due vini di Cortedomina. Il primo è un Chianti Classico Docg 2018 prodotto con 80% di Sangiovese e 20% di Merlot. La vinificazione avviene in acciaio per poi passare il vino direttamente in bottiglia. Di colore rosso rubino intenso, al naso presenta sentori di fiori freschi, in particolare la viola, frutti rossi croccanti e leggere note balsamiche molto fresco e con una bella acidità. Caratteristiche che si ritrovano anche in bocca dove troviamo un tannino molto importante seppure al gusto mostra già una bella persistenza. Essendo l’ultima annata prodotta, stimo parlando di un vino giovane che deve ancora finire di affinare. Siamo certi che fra qualche mese questo Chianti Classico sarà più equilibrato mostrando una maggiore morbidezza e minore acidità, mentre il tannino perderà un po’ di forza diventando più avvolgente grazie alla presenza del 20% di Merlot.
Gli atri due vini degustati appartengono alla Fattoria di Valiano del gruppo Tenute Piccini situata nei pressi di Castelnuovo Berardenga e la tenuta negli anni ‘60 era appartenuta al Presidente Gronchi mentre nel 1995 fu acquistata dalla Famiglia Piccini.
Di colore roso rubino brillante, già dal profumo appare e equilibrio con delicati sentori di fiori e frutta matura, in particolare ciliegie, spezie dolci, note boisé e balsamiche. Al palato è elegante, avvolgente, equilibrato dove si sentono di nuovo la frutta rossa matura, il legno e una leggera nota di cioccolato. I tannini sono rotondi, finale raffinato e persistente. Un vino eccellente di cui sono state premiate alcune annate precedenti. Una curiosità: nel 2016 l’annata 2012 è stato l’unico vino rosso servito alla cena di gala dei Premi Nobel.
Dopo la vinificazione il vino affina in barrique francesi per circa trenta mesi. Il colore è rosso rubino scuro e al naso si sentono note di frutti rossi maturi, leggera speziatura unita a lievi sentori balsamici. Al palato il vino appare avvolgente, con tannini vellutati ed eleganti, e molto equilibrato con leggere acidità e freschezza che si sentono nel finale insieme alla persistenza ma anche ad un gusto pulito.
I vini che abbiamo degustato erano abbinati al menu creato dalla brigata di cucina del Golden View guidata dallo chef Paolo Secci iniziato con una terrina di fegatini con salsa di frutti invernali e crostini di pane nero. Come primo piatto sono stati serviti dei rigatoni di pastificio Mancini al pesto di cavolo neo, capuliato e burrata affumicata e, come secondo piatto, cosciotto di anatra al Vin Santo con Millefoglie di patate e cipolline di Certaldo al cartoccio. E per finire il dolce: Tarte Tatin di mele e chaintilly abbinata a Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice di Poggio Torselli