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Ucraina, “Gran Bretagna si prepara a invio di missili a lungo raggio”

Adnkronos
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(Adnkronos) – La Gran Bretagna, che rivendica di essere in anticipo rispetto agli alleati nell’invio di nuovi sistemi di arma in Ucraina, ora appare pronta a consegnare e Kiev i missili a lungo raggio che gli Stati Uniti da tempo si rifiutano di inviare. A rivelarlo è il Washington Post. In un bando di gara pubblicato la scorsa settimana all’International fund for Ukraine, un gruppo di Paesi dell’Europa settentrionale che ha predisposto un meccanismo per l’invio delle armi, il ministero della Difesa britannica ha chiesto “manifestazioni di interesse” per l’invio di missile con una gittata di oltre 300 chilometri.  

Fonti britanniche spiegano che la decisione finale comunque non è stata ancora presa, rifiutandosi di confermare il tipo e la quantità di armi che vengono prese in considerazione e neanche i tempi per l’invio. Ma l’avviso di gara appare come un consistente passo avanti di Londra riguardo all’invio di questo tipo di missili le cui specifiche e capacità sembrano corrispondere ai missili Storm Shadow.  

Da tempo Kiev chiede all’Occidente di fornire i missili a lungo raggio che gli permetterebbero di cambiare il corso della guerra, prendendo di mira i centri di comando russi, le linee di rifornimento, i depositi di munizioni e carburante all’interno della Crimea e dei territori controllati dai russi nel Donbass. Una capacità ancora più cruciale ora che gli ucraini si preparano a lanciare l’annunciata controffensiva.  

“L’Ucraina è pronta a fornire ogni garanzia del fatto che le vostre armi non saranno usate in attacchi sul territorio russo”, ha dichiarato nei mesi scorsi il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov ribadendo che con i missili in grado di colpire oltre i 300 chilometri, “l’esercito russo non sarebbe in grado di difendersi e sarebbe sconfitto”. In effetti i missili Storm Shadow potrebbero essere montati sui caccia di fabbricazione sovietica dell’Ucraina e raggiungere così il territorio russo.  

In risposta alle accuse di Mosca di attacchi con i droni in territorio russo, Kiev finora ha risposto negando ogni responsabilità ma anche rivendicando il diritto di colpire target russi con le proprie armi. Ed è proprio il timore che Kiev possa usare i missili a lungo raggio per operazioni di questo tipo che finora ha spinto Washington a respingere le richieste degli ucraini.