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Firenze 2024 / La sinistra oltre il Pd si sgretola. Palagi da sé, senza Montanari

Lorenzo Ottanelli
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I candidati a sinistra continuano ad arrivare, per le amministrative di Firenze 2024, che si svolgeranno a giugno. Ma è un continuo sgretolarsi. Dopo l’annuncio della candidata del -Pd Sara Funaro, che si presenterà alla cittadinanza il 19 gennaio alle 21 a Palazzo dei Congressi, si era creata una grande attesa per capire se ci fossero le possibilità di una lista unica alternativa. Cecilia del Re e Stefania Saccardi erano pronte a sfidarsi alle primarie. Montanari dialogava con la stessa del Re e con Palagi e Bundu. Poi, lo strappo di ieri. Dmitrji Palagi ha detto che bisogna correre: mi candido alle elezioni. E così lo strappo con Tomaso Montanari è servito.

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Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune ha scelto di farlo perché secondo lui è necessario avere il nome del candidato già da oggi. Non si può aspettare troppo tempo per mettere insieme un candidato che sarebbe solo espressione di un accordo troppo vasto. L’idea di Tomaso Montanari, infatti, sarebbe quella di una grande coalizione alla sinistra del Pd che comprenda anche i Cinque Stelle.

A sostenere Palagi sono quattro liste: Rifondazione Comunista, Possibile, Potere al Popolo e Sinistra in Comune. Non c’è Firenze Città Aperta, con cui è stato eletto al Consiglio comunale 5 anni fa, che resta (almeno al momento) con Montanari. Non c’è a sinistra nemmeno Sinistra Italiana, che ha già scelto di stare in coalizione col Pd.

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Ma Dmitrij Palagi, che ieri si è presentato alla stampa ai giardini di via Maragliano, dice di non voler creare strappi, ma che i nomi dei candidati devono essere presentati presto. Per cui, dice: “Aspettiamo una proposta di Montanari, che è un importante punto di riferimento. La mia candidatura non è una chiusura, siamo aperti a ogni interlocuzione”. Ma non ritira la sua candidatura perché altrimenti “non avrebbe senso essere qui oggi”.

Grandi dubbi, invece, sulle elezioni per Firenze 2024 nella destra. Il nome di Schmidt sembra sempre più lontano, ora che è approdato a Direttore del Museo di Capodimonte a Napoli. Ai giornalisti ha detto: “Sarò il sindaco di Capodimonte”, quasi a voler glissare sull’argomento. E ora? Il centrodestra deve trovare un candidato forte, probabilmente della società civile, non avendo grandi nomi nell’amministrazione.

In ogni caso, il caos è servito. E le difficoltà di vittoria per il Pd sembrano sempre più lontane al primo turno. Non tanto per la destra, almeno se corre senza Schmidt, né per Palagi, ma per quell’agglomerato che potrebbe essere attrattivo tra Del Re, Saccardi, Montanari e i Cinque Stelle. Come farli stare insieme tutti, comunque, è un bel dilemma. L’incognita Italia Viva, in particolare, è quella più critica.