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Firenze 2024 / Il caos dei candidati sindaci

Lorenzo Ottanelli
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Un caos che non ci si poteva aspettare, o forse un po’ sì, per le elezioni di Firenze 2024. Candidati sindaci che ci sono, che spariscono, che ricompaiono. Fiorentini, tedeschi, l’espulsa dalla giunta, i plenipotenziari di Italia Viva e la sinistra parcellizzata.

Come dire? Se la politica non attrae è anche colpa di queste piccole defiance di un sistema troppo legato a figure, mica a idee. Il Pd, per dare un segno di continuità, spingersi sul sociale e sulla tutele delle diseguaglianze, ha scelto la candidata migliore dal punto di vista della cura. Sara Funaro è la nipote di Bargellini, sindaco dell’alluvione. Le avrebbe tutte, dalla sua, se non che gli fanno guerra da tutti i bastioni. Dentro alla sinistra e fuori. Tanto che non aver fatto le primarie può sembrare una scelta strategica sbagliata. Chi sa poi cosa sarebbe accaduto se la storia fosse andata diversamente. Intanto, è appoggiata da Sinistra Italiana, Azione, +Europa, Verdi, Partito Socialista, Movimento Azione Laburista, Volt.

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Nella destra ventila sempre più forte il nome di Eike Schmidt, pronto a prendersi l’aspettativa da Direttore di Capodimonte. Peccato che potrebbe essere candidabile, ma non eleggibile, per via del Testo Unico degli Enti Locali, come ha denunciato Repubblica ieri. Il motivo? La carica di Sindaco durerebbe 5 anni, lui ha un contratto al Real Bosco di 4 anni. Come può prendere un’aspettativa per un periodo più lungo di quello di servizio? Oltretutto si vieta, sempre nel Testo Unico sopracitato, all’art. 60, di potersi candidare quando si hanno «funzioni di direttore generale o equiparate». Un colpo per la destra, che al momento, tira dritto. E forse, nel ritardo delle comunicazioni, c’è anche la ricerca di un modo per sfuggire alla norma.

Destra unita su un candidato forse non candidabile, come Eike Schmidt. Sinistra divisa in tutto. Il centro, invece, non si sa. Italia Viva candida l’evergreen che è sempre candidata ovunque ci sia necessità di una figura di rilievo. E’ Stefania Saccardi: quando c’è bisogno, l’unica è lei. Già vicepresidente della Regione e assessora all’agricoltura, ex assessora alla sanità. Oggi candidata sindaca e Renzi spera già nel ballottaggio. Sarà dura, se dovesse passare Eike Schmidt.

Tomaso Montanari sembra allontanarsi da Cecilia del Re, oggi più vicina a Renzi. Candidata per Firenze Democratica, la sua nuova lista civica, che ha rubato qualche consigliere comunale al Pd. In fondo, tutta questa vicinanza con la sinistra di Montanari non si era mai vista e la sua vocazione centrista sembra essere perfetta per fare affidamento a Italia Viva. Riusciranno, però, a mettersi d’accordo? Ancora presto per dirlo, sembra quasi impossibile. E se dovesse correre da sola, quanti candidati ci sarebbero?

Tomaso Montanari e la sua “11 agosto”, quindi, rimangono da soli per la corsa a Firenze 2024. Ora che il Movimento 5 Stelle sembra fare un pensiero sull’apparentamento con il Partito Democratico, dato che da soli, probabilmente non riuscirebbero a fare granché. Questione numerica, prevalentemente. Ma Tomaso Montanari non si candiderebbe, avrebbe in mente una figura civica. Di chi si tratta?

A sinistra della sinistra c’è anche Dmitrij Palagi, che già ha formalizzato la sua candidatura, con un’uscita pubblica nei giardini di via Maragliano, qualche mese fa.

A destra della destra si candidano, invece, diversi esponenti. Si tratta di Firenze Rinasce, di Alessandro De Giuli. Editore di controcultura, acerrimo nemico dell’amministrazione di Nardella, facente parte del comitato contro il green pass.

Non solo De Giuli, anche Andrea Asciuti si candida da solo. Si tratta di una lista che mette insieme Indipendenza (creata da Alemanno) e Il Popolo della Famiglia. Anche lui avrebbe voluto mettere insieme tutti coloro che erano “no vax”. Alla fine, Asciuti, che non si voleva ricandidare, lo fa.

Infine, ultimo che citiamo, ma tra i primi a candidarsi per Firenze 2024, è Giovanni Fittante, con la sua Firenze Anima 2030. Lui è il patron di Villa Vittoria Cultura. Proviene da Italia dei Valori.

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