(Adnkronos) – Una donna di 81 anni è morta, nella provincia di Rovigo, per il virus West Nile. A quanto si apprende la donna soffriva di patologie pregresse e, in seguito ai sintomi, le è stato riscontrato il virus. Si tratta quest’anno della prima vittima di West Nile in Veneto.
Tra gli ultimi casi positivi in Italia, un sessantaquattrenne residente nel Campidano di Oristano, nono caso umano diagnosticato nel corso dell’anno in questa provincia. “Nelle scorse settimane erano risultati positivi al virus altri tre ultrasettantenni, tre ultrasessantacinquenni, un ultraquarantenne e un ultranovantenne. Di questi otto contagiati, sei sono ancora ricoverati in diversi ospedali, mentre due sono stati dimessi e hanno fatto rientro nelle proprie abitazioni”, ricorda la Asl di Oristano sottolineando che “non esiste un vaccino per la febbre West Nile, né una terapia specifica. Per questo è fondamentale proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi adottando alcune precauzioni. In primo luogo occorre evitare i ristagni d’acqua, dove proliferano le larve di zanzara”.
L’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità è stato diffuso la settimana scorsa e riportava 351 casi confermati in Italia i casi (erano 275 la settimana precedente), con 22 decessi”. Tra i casi confermati 158 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (6 Piemonte, 8 Lombardia, 10 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 8 Emilia-Romagna, 59 Lazio, 54 Campania, 2 Basilicata, 5 Calabria, 5 Sardegna), 27 casi asintomatici identificazioni in donatori di sangue, 162 casi di febbre, 2 casi asintomatici e 2casi sintomatici. Sono stati notificati 22 decessi (1 Piemonte, 1 Lombardia, 10 Lazio, 9 Campania, 1 Calabria). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate e confermate, è pari al 13,9% (nel 2018 era al 20%, nel 2024 al 14%).