L’accertamento ai fini fiscali ha ora permesso di constatare che la vendita delle borse e’ avvenuta con fattura ma ad un prezzo sensibilmente inferiore rispetto a quello reale (facendo figurare la vendita di una normale borsa piuttosto che di una costosissima realizzata dalla nota casa di alta moda).
Dalla documentazione contabile sono emerse cessioni all’estero (Honk Kong, Thailandia, Taiwan, Belgio, Bulgaria, USA) e in Italia (Milano, Prato). Le esportazioni all’estero non sono, tuttavia, mai avvenute realmente mentre per le vendite ai soggetti privati in Italia sono stati indicati nominativi di persone che non hanno mai
avuto rapporti con la societa’.
Si e’ accertato che dal 2008 al 2010 sono state prodotte 4.848 borse false riversate nel circuito commerciale europeo e italiano. A fronte di un volume d’affari dichiarato di 3 milioni di euro e’ stato riscontrato un V.A. reale di oltre 13 milioni euro. Il titolare della societa’ e’ stato denunciato all’autorita’ giudiziaria di Firenze per il reato di infedele dichiarazione e dell’Iva.
Fonte Agi