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Babacar e Kalinic guidano il successo con la Lazio. Un punto dal Milan

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La  Fiorentina batte la Lazio 3-2. Biancocelesti avanti nella ripresa con Keita, poi il pareggio di Babacar e coppio vantaggio con Kalinic e autorete Lombardi. Murgia fissa il risultato 

IL TABELLINO / LEPAGELLE

FIORENTINA-LAZIO 3-2
Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu 5,5, Tomovic 5,5, De Maio 5,5, Astori 5, Chiesa 5 (20′ st  Tello 6), Vecino 6, B. Valero 6,5, Olivera 5,5 (20′ st Sanchez 6); Bernardeschi 5,5, Cristoforo 5 (20′ st Kalinic 7); Babacar 7. A disp.: Dragowski, Hagi, Ilicic, Salcedo, Saponara, Maistro, Reymao, Mlakar. All.: Paulo Sousa 6

Lazio (3-4-2-1): Strakosha 7; Bastos 6, Hoedt 5,5, Radu 6; Patric 6, Parolo 6, Murgia 6,5, Lukaku 6,5 (4′ st Lombardi 5); Luis Alberto 7, Keita 7 (26′ st Immobile 5,5); Djordjevic 5 (25′ st Felipe Anderson 5,5). A disp.: Adamonis, Vargic, Basta, Wallace, Crecco, Biglia, Lulic. All.: S. Inzaghi 6
Arbitro: Celi
Marcatori: 11′ st Keita (L), 22′ st Babacar (F), 28′ st Kalinic (F), 31′ st aut. Lombardi (F), 36′ st Murgia (L)
Ammoniti: Parolo (L), Astori (F), Radu (L), Borja Valero (F), Hoedt (L)
Note: Al 33′ st Parolo si fa male e lascia la Lazio in 10

I gol

    • Fiorentina-Lazio 3-2: al 36′ st grandissima giocata di Luis Alberto per l’inserimento in area di Murgia, che di testa accorcia.
    • Fiorentina-Lazio 3-1: 31′ st, Kalinic trova il varco per un sinistro che si stampa sul palo, rimpallo su Lombardi e palla in rete
    • Fiorentina-Lazio 2-1: 28′ st, gran botta di Tello, Strakosha respinge su Radu, irrompe il neo entrato Kalinic e insacca da 2 passi.
    • Fiorentina-Lazio 1-1: 2′ st, cross di Vecino dalla destra dell’area, Babacar indietreggia, colpisce di testa e insacca nell’angolo.

La Fiorentina non ha alternative: provare a conquistare 9 punti nelle ultime 3 gare e sperare che il Milan faccia meno di 6 punti, perché a parità i viola sono in svantaggio negli scontri diretti. Sousa comincia con Kalinic e Ilicic in panchina: largo a Babacar e Cristoforo. In difesa c’è De Maio per lo squalificato Rodriguez. Inzaghi ha detto in conferenza di non amare la parola turnover, ma comunque la si voglia vedere quella che scende in campo al Franchi è una Lazio 2, con tanti titolari a riposo in vista della finale di Coppa Italia contro la Juve. E allora largo ai giocatori meno impiegati, Luis Alberto e Djordjevic su tutti.

“Per me sono tutti giocatori di prima fascia” le parole alla vigilia del tecnico biancoceleste e i suoi giocatori lo dimostrano in campo. Perché il primo tempo del Franchi ci dice che la Lazio è decisamente più in palla della Fiorentina, apparsa stanca e senza idee, e sembra che siano i capitolini all’ultima spiaggia e non i padroni di casa. Il più in palla e desideroso di mettersi in vetrina è Luis Alberto: l’ex Deportivo è il più pericoloso dei suoi, colpisce su punizione la parte alta della traversa e impegna due volte Tatarusanu. E la Viola? Poca roba, davvero. Strakosha è impegnato solo da un rasoterra di Bernardeschi, poi il solo Babacar prova a fare qualcosa, ma senza potenza o precisione. La Fiesole perde la pazienza e nel finale di frazione partono i cori (“Della Valle vattene”, “Salutate la minoranza” e “Ci avete rotto il c…”), dopo che a inizio match erano stati esposti striscioni contro giocatori, tecnico e proprietà (“Giocatori pagliacci, mister inetto, i tifosi meritano rispetto” e “Per gestire la Fiorentina serve convinzione. Da tempo non ci mettete né soldi né passione”).

La ripresa si apre con l’identico canovaccio della prima frazione, con i romani che si fanno preferire sia per gioco che per voglia. E il gol di Keita è il giusto premio per i ragazzi di Inzaghi: Luis Alberto (il migliore dei suoi) manda in porta l’ispano-senegalese che brucia in velocità Astori e fa secco Tatarusanu. Sono 15 i gol in campionato. Babacar ha sul piede il pallone del pari 2′ dopo, ma Strakosha si fa perdonare il goffo rinvio compiendo un miracolo sul tiro a giro del senegalese.

Sousa non è soddisfatto e al 20′ fa un triplice cambio
: dentro Kalinic, Tello e Sanchez per Cristoforo, Chiesa e Maxi Olivera. E’ la mossa che dà la svolta al match. Al 22′ il colpo di testa di Babacar da centro area sorprende Strakosha non esente da colpe. La Lazio barcolla (Strakosha si distende su Vecino) e crolla al 28′: il numero 1 albanese respinge centralmente un tiro di Tello, la palla sbatte su Radu e arriva a Kalinic che non ha problemi a segnare il raddoppio. L’attaccante croato è scatenato e ispira anche il tris: il suo sinistro a giro incoccia il palo, poi Lombardi rinvia male e fa autogol. Inzaghi, a cui il risultato importa fino a un certo punto, getta nella mischia anche Anderson e Immobile, ma senza avere risposte positive. E’ uno splendido colpo di testa di Murgia a riaprire il match a 9′ dalla fine, ma non basta. Il tecnico biancoceleste di consola con il record di gol in Serie A (72), ma è in ansia per le condizioni di Lukaku e Parolo usciti per problemi muscolari. Mercoledì c’è la finale di Coppa Italia contro la Juve e i due sono in grande dubbio. Sousa, invece, può continuare a sperare nell’Europa League, ma il cammino è davvero in salita e la prossina trasferta al San Paolo appare davvero proibitiva.

 

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