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Il governatore Rossi ha presentato lo slogan “Toscana ci siamo”

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E’ ‘Toscana Ci Siamo’ lo slogan scelto dal presidente uscente della Regione Toscana, Enrico Rossi, per la sua ricandidatura a governatore. Rossi ha avviato ufficialmente oggi, lunedì 13 aprile, la campagna elettorale nella sede del suo comitato elettorale nel centro storico di Firenze dove ha illustrato i principali temi della sua ricandidatura.

“Il mio impegno di presidente in questi cinque anni è stato quello di esserci – ha sottolineato – prevediamo almeno 200 incontri con i cittadini. La Toscana, anche dentro la crisi in questi anni si è dimostrata molto dinamica. La Regione ha certamente contribuito a questo cambiamento, e vogliamo continuare per fare di più e meglio. Se verrò riconfermato, il mio primo compito è rispondere alle esigenze mandato. Accetto la sfida delle riforme ma anche di una presenza diretta sui territori”. Grande attenzione sarà poi data ai temi del lavoro, dei giovani e dello sviluppo”.

“Questa settimana – ha spiegato – sarò a Bruxelles per discutere il piano Juncker nel comitato delle Regioni dove presenterò 3 emendamenti per togliere investimenti dal patto di stabilità che Renzi ha definito ‘patto di stupidità’”. Rispondendo alle domande, Rossi si è detto “preoccupato dalla partecipazione al voto. Occorre palesare l’ importanza del voto e sconfiggere il rancore che cittadini nutrono a causa della crisi e e di alcuni comportamenti sbagliati della politica”.

La campagna di Rossi sarà supportata, oltre che dai principali social network, principalmente dal sito www.toscanacisiamo.it, caratterizzato da quattro diverse modalità di coinvolgimento da parte degli utenti: la sezione ‘dona’, ‘unisciti a noi’, ‘condividi una tematica’ e ‘suggerisci una tematica’. Centinaia le iniziative previste sul territorio regionale, in un percorso che si svilupperà attraverso cinque macrotematiche: lavoro e investimenti, sanità, infrastrutture e mobilità, giovani, ambiente-territorio-energia.

Le parole del presidente sulle Regioni a statuto speciale: “Il Governo abbia coraggio così c’è disuguaglianza” “Se si discute di riformare il titolo V bisogna per forza parlare dello statuto speciale, altrimenti questa resta una riforma a metà. E, quel che è peggio, si rischia di creare due Italie diverse, mettendo in discussione il principio di uguaglianza tra cittadini. Io apprezzo molto quello che fa Serracchiani in Friuli ma penso anche che le ragioni storiche e geopolitiche che hanno portato alla nascita delle Regioni a statuto speciale non esistano più. È un altro mondo. Ci vuole più coraggio, persino il Muro di Berlino è stato abbattuto”. A dirlo il governatore Pd della Toscana Enrico Rossi in un’intervista a Repubblica.

Regioni a statuto speciale “Se le chiamano ‘le 5 sorelle’ forse qualche ragione ci sarà. In realtà queste Regioni sono più ricche perché possono trattenere per sé stesse molti più tributi delle altre”, osserva Rossi. “Si dice che ‘compartecipano’ ai tributi erariali ma in pratica è loro concesso di tenere i soldi e quindi di mantenere basso il prelievo fiscale. Le altre Regioni invece sono costrette ad alzare le tasse. I cittadini però dovrebbero avere stessi diritti a prescindere dal posto in cui vivono. Non si vede per quale motivo il Governo debba mantenere una situazione così squilibrata”.

“Le Regioni a statuto speciale “ricevono finanziamenti per i servizi incomparabilmente superiori rispetto a quelli che hanno il resto delle altre Regioni. Credo che nel momento in cui ci mettiamo a rivedere il Titolo V della Costituzione sarebbe giusto parlarne, perché ormai sono un anacronismo”. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi parlando con i giornalisti a margine della presentazione del suo comitato elettorale, in merito alle polemiche sulle Regioni a statuto speciale con il governatore friulano Debora Serracchiani. Rossi ha parlato di anacronismo di tali realtà, “essendo venute meno le questioni come quella di Trieste che giustificavano le autonomie o l’autonomismo siciliano che a sua volta giustificava lo statuto speciale. Poi, all’interno di queste Regioni c’è chi è virtuoso come il Friuli Venezia Giulia, ma ci sono troppe disparità nell’erogazione dei finanziamenti e quindi anche dei servizi”.

Per Rossi “oltre tutto questo si riflette sulle tasse locali, perché le Regioni trattengono ritenute erariali e quindi possono evitare di fare cassa”. Nel complesso il governatore toscano ha osservato che “le Regioni sono troppe e alle volte troppo piccole, riformarle sarebbe giusto”. Sanità: Rossi risponde a Zaia: “La bancarotta è quella della Lega in Veneto” Sulla sanità “l’unica bancarotta che vedo è quella della Lega in Veneto, perché dividendosi ha messo a repentaglio la sua rielezione. Forse è un po’ in affanno e un certo nervosismo è legato anche a questo”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi durante la conferenza stampa di presentazione del suo comitato elettorale, rispondendo alle critiche del governatore del Veneto, Luca Zaia, sul modello della sanità in Toscana. “Noi chiudiamo con avanzo di 45 milioni del 2013 sul 2014 – ha aggiunto -. Sfido il Veneto a certificare il bilancio delle aziende sanitarie come abbiamo fatto noi”.

Regionali: Rossi sulla situazione politica: “La sinistra è da sola perché la destra è assente” “In politica è bene avere degli avversari con cui ci si confronta lealmente. Sarebbe preferibile avere un’alternativa di destra che si contrappone alla sinistra. La stessa frammentazione a sinistra qua in Toscana, con il tentativo di fare una lista Tsipras, è il frutto di un’assenza di una destra che sia in grado di presentare un progetto alternativo di governo, che non c’è in questo momento”.

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi rispondendo ai giornalisti in occasione della presentazione del suo comitato elettorale, in merito all’attuale assenza di ‘competitors’ per le elezioni regionali. L’alternativa di centrodestra, ha aggiunto, “non c’è a livello nazionale e mi pare che non ci sia neanche a livello regionale. Questo però non giustifica il fatto che la sinistra si sia voluta presentare da sola”. Secondo Rossi le difficoltà del centrodestra a trovare un suo leader in Toscana “lo registro come dato negativo della crisi politica che attraversa il Paese”. “Mi verrebbe da dire – ha concluso – che se il centrodestra resta sotto la cappa di Berlusconi, temo che si riprodurrà la condizione per un tempo abbastanza lungo e questo non fa bene al Paese”.

Fonte: ANSA

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