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Nardella al Corsera: “Tagliare le tasse non vuol dire tagliare i servizi”. Vero. Basta aumentare il biglietto Ataf, l’Rca, etc

admin
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“Io credo che i sindaci non possano lasciar cadere una sfida di questa portata. L’occasione di riformare il sistema fiscale non si può perdere. È sbagliato trincerarsi dietro ai luoghi comuni: e cioè che il taglio delle tasse porti automaticamente a un taglio dei servizi”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervistato dal Corriere della Sera parla del piano di Renzi per abbassare le tasse.
“Posso citare Firenze. Già Renzi aveva portato l’addizionale Irpef al 2 per cento. Io l’ho azzerata per i redditi più bassi”.
“Da noi, per esempio, le scuole materne sono gratuite. Come altri servizi”. Come è stato possibile? “Con la riorganizzazione dei servizi. Non soltanto con il taglio della spesa”.
Nardella ha sottolineato come ci siamo “formule di gestione che possono garantire una collaborazione tra privato e pubblico. Oppure con la privatizzazione, come abbiamo fatto con l’Ataf, l’azienda dei trasporti”.
“Penso – ha aggiunto il sindaco di Firenze – che ci debba essere un confronto tra sindaci e governo. Perché alcune nostre proposte si possono agganciare a quelle dell’esecutivo”. Ad esempio, “la riduzione delle tasse sulla casa potrebbe essere più efficace se ci fosse una radicale revisione del patto di stabilità. È venuto il momento di passare dal ‘patto di stupidità’, come lo chiamava proprio Matteo, a un patto per la crescita, per rilanciare gli investimenti pubblici”.
Infine, Nardella ha spiegato come evitare che le tasse tagliate dal governo vengano poi aumentate dai comuni: “il ministero dell’Economia potrebbe cambiare i criteri dei trasferimenti
dello Stato, premiando i Comuni virtuosi, che riescono a mantenere la tassazione bassa. Oggi c’è il meccanismo opposto”.

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